Funerale bloccato, blitz dei carabinieri all'ospedale di Ascoli

Cartelle cliniche sequestrate. Domani autopsia sulla salma di Vincenzo Gabrielli

Ascoli, il manifesto funebre di Vincenzo Gabrielli

Ascoli, il manifesto funebre di Vincenzo Gabrielli

Ascoli Piceno, 28 febbraio 2019 - E’ stata fissata per domani mattina l’autopsia sul corpo dell’uomo di 93 anni morto nei giorni scorsi ad Offida e sul cui decesso la Procura di Ascoli ha ritenuto opportuno svolgere approfondimenti investigativi. Non ha infatti convinto la documentazione nella cartella clinica dell’anziano paziente in particolare in riferimento alle cause del decesso, affatto chiare secondo quanto trapela. La magistratura ascolana ha deciso di verificare attraverso un esame autoptico cosa sia successo ed è per questo che ha disposto il sequestro della salma, prima che si svolgesse il funerale e quindi la tumulazione.

E’ stata naturalmente sequestrata anche la cartella clinica così da verificare come è stato curato ed accudito l’anziano durante il ricovero nella Rsa, soprattutto negli ultimi giorni di vita, tenuto conto delle sue condizioni fisiche. Il procuratore Monti ha quindi aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di omicidio. Al registro degli indagati è stato iscritto un operatore sanitario in servizio presso la struttura che, a sua garanzia, ha facoltà di nominare un consulente che potrà partecipare all’autopsia in programma domani. Il 93enne era ospite da circa un anno e mezzo della Rsa di Offida. Precedentemente al decesso era stato trasferito momentaneamente all’ospedale Mazzoni viste le sue non buone condizioni di salute, ma era stato poi di nuovo riportato nella struttura offidana dove è deceduto.

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Si continua a indagare sulla morte di Vincenzo Gabrielli, 93enne deceduto nella Rsa di Offida lunedì. I carabinieri ieri mattina si sono recati all’ospedale Mazzoni, dove l’uomo era stato ricoverato prima di tornare nella struttura di Offida, e hanno sequestrato le cartelle cliniche. Bocche cucite alla residenza sanitaria, il personale non si sbilancia e non si lascia sfuggire nulla.

Martedì mattina era tutto pronto per il funerale, l’impresa funebre era in procinto di sigillare la cassa del povero Gabrielli, quando nella camera mortuaria della Rsa di Offida hanno fatto irruzione i carabinieri, che hanno provveduto a sequestrare la salma, tra lo sbigottimento generale di chi era arrivato per le ultime preghiere e credeva di scortare il feretro fino alla chiesa di Borgo Miriam, dove i padri cappuccini lo attendevano per il funerale che si doveva celebrare alle 10.30.

Invece il programma è cambiato, tra lo sbalordimento e il disappunto di chi non sapeva darsi una spiegazione. Il parroco don Peppe, responsabile della chiesa di Borgo Miriam in questi giorni è fuori, ma appresa la notizia ha sottolineato lo stupore per una difficile e dolorosa vicenda. Le perplessità sono state ribadite dai cittadini di Offida e quelli del piccolo centro di Borgo Miriam, adagiato sulle colline dell’entroterra. «Una cosa così qui non si era mai verificata – raccontano –, eravamo al funerale quando sono arrivati i carabinieri. All’inizio non riuscivamo a capacitarci di quanto accadeva, poi qualcuno ci ha spiegato che la salma sarebbe stata portata all’obitorio del Mazzoni e che i funerali sarebbero stati rinviati a data da destinarsi. Anche davanti alla piccola chiesa di Borgo Miriam c’erano una ventina di persone – aggiungono – sono rimasti tutti sorpresi quando hanno saputo che la salma era stata sequestrata e messa a disposizione della Procura. Si stanno facendo tante supposizioni, ma siamo cauti, aspettiamo che si faccia chiarezza su una storia tanto dolorosa». Una vicina di casa dell’uomo racconta: «L’ho sempre seguito, era nella Rsa insieme alla moglie – racconta – morta nel settembre scorso. Sono andata tante volte a trovarlo e ho riscontrato tanta attenzione e cura nei suoi confronti, ho letto che c’è un operatore iscritto al registro degli indagati, sono andata di continuo a trovarlo, posso garantire che ho trovato tanta attenzione e diligenza».