Lo sfogo di Loggi: "Un gesto vile del Pd, torno solo se si scusano"

Il presidente della Provincia spiega le dimissioni: "Non c’è nessuna connessione con la delibera della Corte dei conti. Ecco come è andata".

Lo sfogo di Loggi: "Un gesto vile del Pd, torno solo se si scusano"

Lo sfogo di Loggi: "Un gesto vile del Pd, torno solo se si scusano"

"Gesto vile nei confronti della mia persona, dei 33 comuni del Piceno e dei cittadini del territorio". Così Sergio Loggi ha definito l’azione posta in essere dal Pd che nella seduta del 29 aprile si era astenuto con i propri consiglieri sull’approvazione del bilancio della Provincia. Il presidente dimissionario ha voluto fare chiarezza, dopo il terremoto dei giorni scorsi e i duri attacchi sferrati da Partito democratico e gruppo misto, riservandosi altresì la possibilità di ritirare le dimissioni formalizzate a patto che però arrivino le "scuse". Termine che scadrà il prossimo 19 maggio, dati i 20 giorni previsti dallo statuto. Dopodiché la decisione presa acquisirà efficacia divenendo irrevocabile.

Loggi precisa: "Non c’è nessuna connessione tra le dimissioni e la delibera della Corte dei conti. Il sottoscritto fin dal principio si era candidato ben conoscendo la situazione in cui versava la Provincia con un predissesto che risale addirittura al 2012. Il 29 aprile il consiglio si era chiuso alle 14.41 e io avevo già dato le dimissioni in quella sede, poi alle 14.46 è giunta la pec della Corte in cui si annunciava la scelta di avviare l’iter per la procedura di dissesto pilotato. Alle 15 sono stato poi avvisato della comunicazione. Mi sono dimesso perché l’astensione del Pd è stata una manifestazione di pensiero negativa su un bilancio che invece per noi era fondamentale. Si sarebbero recuperati 6 milioni sul disavanzo. Lo stesso Pd in precedenza mi aveva chiesto di rinviare il bilancio di qualche giorno. Forse qualcuno sapeva già tutto? Io di certo no. Altrimenti non sarei arrivato alla commissione".

Lo stesso poi prosegue parlando di un grave tradimento da parte del vice presidente Giovanni Borraccini con delega alla ricostruzione post sisma. Aggiungendo che a suo modo di vedere ci sarebbe stato un complotto per compromettere, a spese della Provincia, la tornata elettorale che lo riguarderà a Monteprandone dove Loggi è sindaco uscente. "Lui non ha avuto il coraggio di alzare la mano sull’approvazione, ma voglio ricordare che non ha mai dato un contributo a questa amministrazione. Lo stesso Pd tra l’altro lo ha sfiduciato. Mi sono sempre preso le mie responsabilità e non ci sto a questi giochi politici. Se qualcuno a Monteprandone mi vuole tagliare la testa deve fare una lista e presentarla, poi ci misureremo e vedremo chi vince. Ho le spalle larghe e nelle prossime ore presenterò la mia". Alla conferenza convocata a palazzo San Filippo c’erano anche i consiglieri Marco Teodori (programmazione economica), Aurora Bottiglieri (politiche per la persona, famiglia e pari opportunità) e Simone De Vecchis (politiche ambientali). Proprio Teodori ha sottolineato che "dal 2022 si era riusciti a raggiungere un risultato positivo di oltre 2 milioni dopo che fino al 2021 c’era stata un’inerzia pesante che aveva sempre visto risultati in negativo di svariati milioni".

Massimiliano Mariotti