VALERIO ROSA
Cronaca

Il commosso addio a Sandro Tiberi: una maglia dell’Ascoli sulla bara

Tanti amici, tanti ex calciatori e anche l’ex Presidente dell’Ascoli, Roberto Benigni, hanno voluto rendere omaggio alla salma di Mister...

I funerali nella chiesa di San Pietro Martire

I funerali nella chiesa di San Pietro Martire

Tanti amici, tanti ex calciatori e anche l’ex Presidente dell’Ascoli, Roberto Benigni, hanno voluto rendere omaggio alla salma di Mister Sandro Tiberi nel giorno del suo funerale. Una maglia dell’Ascoli sopra la bara assieme ad una sciarpa bianconera e alla sua foto incorniciata. Chiesa di San Pietro Martire affollata di volti noti del calcio ascolano tra cui Peppe Iachini, con i figli Jari e Kevin, Lorenzo Scarafoni, Giorgio La Vista, Stefano Costantini, Walter Gibellieri, Mauro Traini, Roberto Beni e Nico Stallone, il Maestro dello Sport Armando De Vincentiis, il preparatore atletico Riccardo Spurio e il fisioterapista Massimiliano Damiani.

Proprio l’assessore allo sport al termine della cerimonia funebre ha voluto portare il suo saluto alla famiglia Tiberi seduta nei primi banchi. "A mio avviso parliamo di una figura a cui è stato dedicato troppo poco spazio per quello che valeva – ha detto Stallone – E’ stato il mio padre sportivo, a cui devo tutto, e anche un secondo padre a livello umano. Da parte mia c’è un legame molto profondo. Mi portò al torneo di Viareggio con il Cesena, che poi mi notò e mi prese in prima squadra dove l’ho ritrovato da allenatore quando subentrò a Marchioro. Creò con noi ragazzi ascolani un gruppo talmente unito che andò a integrarsi alla sua vera famiglia, a sua moglie e ai suoi figli. Con lui ricorderei anche due suoi collaboratori come Vincenzo Mari e Severino Aurini, uomini di altri tempi che oggi non esistono più e che farebbero sicuramente fatica in questo calcio moderno. Sandro era un extraterrestre. Quando 48 anni fa arrivò ad Ascoli cambiò totalmente il modo di allenare nei settori giovanili. Prima di lui si correva soltanto e non c’erano rapporti con il mister. Lui ci faceva lavorare con il pallone, ma era anche pronto ad ascoltare i nostri problemi senza affettuosità, ma con l’esempio, la correttezza e l’onestà. I suoi grandi valori. Ciao Sandro, ciao Mister, ciao papà".

Valerio Rosa