
Bologna, 17 giugno 2025 – Kimi, anzi, Andy (vedremo poi il perché di questo cambio) è in viaggio. E’ atteso a Bologna. Per festeggiare lo storico terzo posto? Macché, le priorità della famiglia Antonelli sono altre. Perché Andrea Kimi (sgombriamo il campo da equivoci: non c’è alcuna attinenza con Raikkonen, a papà Marco semplicemente piaceva quel nome), che ha preso la patente non da molto, ha davanti un nuovo esame. Se pensate che sia la pista di Monza siete fuori strada. Kimi, anzi Andy, deve sostenere l’esame di maturità. Kimi, in Canada con papà Marco, deve raggiungere a Bologna mamma Veronica e la sorellina Maggie, 10 anni.

Veronica, ha pianto?
"Sinceramente no".
Possibile? E il cuore di mamma?
"Abbiamo seguito in tivù il gran premio. E forse non ho pianto perché non me l’aspettavo".
Davvero?
"Ho impiegato un po’ di tempo a realizzare quello che Andy – io lo chiamo così, non riesco a chiamarlo Kimi – aveva combinato".
E una volta compreso?
"Ho pensato a lui, alla sua gioia. Gli sportivi, a qualsiasi livello, sono legati ai risultati. Un terzo posto, così presto, è davvero bello".
Cosa vi siete detti?
"Non siamo riusciti a parlarci nella confusione post-gara. Ci siamo scambiati dei messaggi. Ci parleremo a quattr’occhi".
Orgoglio di mamma?
"Quello sempre, ma non perché è arrivato terzo in Canada. Sono felice e orgogliosa perché ha trovato la sua strada. Fa quello che gli piace, per il quale ha lavorato in tutti questi anni".
Poi essere la mamma di un campione...
"Posso fare una precisazione?".
Deve.
"Sono orgogliosa di quello che ha fatto. Ma lo sono di più quando mi dicono che è una persona semplice ed educata".

Confermiamo: Kimi, pardon, Andy, in questo è speciale.
"Mi fa piacere. Però mi piacerebbe più dire che lui, come la sua famiglia, cioè noi, siamo normali".
Il cuore di mamma batte più forte quando è in pista?
"Paura no, magari sento la pressione perché so che lui vorrebbe ottenere risultati importanti. Ma paura perché è in pista no".
Andy che va ai 300 chilometri orari, da diverso tempo. Ma ha preso la patente, per girare in città, da poco. Chi gli ha dato lezioni?
"Papà Marco".
Prossimo esame?
"La maturità".
Prego?
"Sì, se vuole diplomarsi deve sostenere la maturità. Come tutti".
Percorso privilegiato?
"No, al Salvemini, con tutti i suoi compagni. Il primo anno di Formula uno è stato difficoltoso. Ma lui non si è tirato indietro".
Materie?
"Scritti di italiano e inglese".
L’inglese sarà una passeggiata.
"Lo mastica bene. Ma bisognerà vedere i testi".
Non avete mai pensato a un percorso diverso?
"No, ha fatto dei sacrifici, ma è stato contento di aver frequentato la scuola e i suoi compagni. Saranno ricordi che gli resteranno sempre".
Mamma sempre è al lavoro.
"Per l’azienda di famiglia, la Akm Motor Sport".
Cosa significa l’acronimo Akm?
"Sta per Antonelli Kimi Maggie".
Maggi è gelosa?
"No, è orgogliosa del fratello. Anzi, quasi iperprotettiva. Guai a chi lo discute. Anche quando magari lo fanno mamma e papà".
Ci passi la battuta: avete risolto il problema della paghetta.
"Ma guardi, Andy non ha mai fatto storie né richieste particolari. Una volta che era su un kart o su un’auto era felice. Non ha mai chiesto nulla di speciale. Anzi, un anno, si trovava così bene con un paio di scarpe che alla fine le aveva bucate. Ma non voleva saperne di cambiarle".
Siete, se lo lasci dire, una famiglia speciale.
"No, siamo una normalissima famiglia italiana. Andy è stato fortunato a trovare la strada giusta".
Feste una volta arrivato a casa?
"Mi sa che deve studiare".
Un piatto speciale, però...
"Quello sì. Andy è ghiotto di pasta al ragù. Quando è in giro per il mondo, cerca sempre qualche ristorante italiano. Credo che sia un po’ in crisi da questo punto di vista. Lo aspettiamo con la pasta al ragù".