Inaugurata la nuova scuola ricostruita dopo il terremoto

Inaugurata a Venarotta la nuova scuola ricostruita dopo il sisma del 2016, intitolata a don Lorenzo Milani. Struttura sicura, efficiente e inclusiva, con spazi per l'infanzia, primaria e secondaria. Importante tappa nel piano di ricostruzione post-terremoto delle Marche.

Inaugurata la nuova scuola ricostruita dopo il terremoto

Inaugurata la nuova scuola ricostruita dopo il terremoto

Inaugurata ieri, a Venarotta, la nuova scuola che è stata ricostruita dopo il sisma del 2016. Realizzato con 5,4 milioni di euro, il plesso sarà intitolato a don Lorenzo Milani ed è stato progettato per garantire sicurezza, efficienza energetica e spazi adeguati alla formazione. L’intervento si è articolato in più fasi: la demolizione dei fabbricati preesistenti e in seguito la costruzione, senza ulteriore consumo di suolo, di un unico edificio che ospita ora la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, oltre a una palestra e a un’area mensa.

La struttura può accogliere fino a 161 studenti, corrispondenti a circa due classi per l’infanzia, cinque per la primaria e cinque per la secondaria.

L’edificio, oltre a essere sicuro sismicamente, è classificato come edificio strategico di classe IV (a emissioni quasi zero) ed è privo di barriere architettoniche. Include inoltre un ampio spazio polifunzionale e aree verdi per attività didattiche e ricreative all’aperto.

Questo traguardo si inserisce nel più ampio piano di interventi che ha visto la Regione Marche beneficiare di un finanziamento totale di oltre 720 milioni di euro, ripartiti in 228 interventi. Al taglio del nastro, avvenuto ieri pomeriggio, hanno partecipato il sindaco venarottese Fabio Salvi, gli altri rappresentanti dell’amministrazione comunale e il commissario straordinario alla ricostruzione post terremoto Guido Castelli.

"Questo esempio di edilizia scolastica ben rappresenta la doppia missione della ricostruzione dell’Appennino centrale – ha spiegato Castelli –, ovvero restituire i servizi esistenti ma allo stesso tempo innovarli e renderli al passo con le sfide del presente".

Matteo Porfiri