Morti sospette alla Rsa di Offida Inizia oggi il processo a Wick

L’infermiere rischia l’ergastolo: è accusato di 8 omicidi volontari e 4 tentati

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Approda oggi davanti alla Corte d’Assise di Macerata il processo per le morti sospette alla Residenza sanitaria di Offida. Sul banco degli imputati l’infermiere Leopoldo Wick che rischia l’ergastolo. Contro di lui ci sono 12.000 pagine di inchiesta, 800 pagine di informativa dei carabinieri raccolte dalla Procura di Ascoli. Ma per la difesa dell’imputato fra tutti questi fogli non vi sarebbe alcuna prova certa della colpevolezza di Wick, in carcere dal 15 giugno 2020 per ordine del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti che ha ritenuto credibile l’impianto accusatorio della magistratura ed ha poi respinto diversi ricorsi volti alla scarcerazione, così come hanno poi fatto anche il tribunale per il Riesame di Ancona e la Cassazione.

Attraverso i suoi legali, Pietropaolo, Voltattorni e Filipponi, Wick ha sempre professato la sua innocenza rispetto alle gravissime accuse che il procuratore Monti muove contro di lui. L’infermiere ascolano sarà giudicato per le ipotesi di reato di omicidio premeditato e tentato omicidio premeditato; la Corte d’Assise gli chiederà conto di 8 omicidi volontari premeditati e 4 tentati omicidi premeditati in danno di anziani ospiti della struttura; fatti avvenuti tra gennaio 2017 e febbraio 2019. All’uomo sono contestate le aggravanti dell’aver commesso i fatti con mezzi insidiosi, vale a dire ripetute somministrazioni indebite di insulina e psicofarmaci come promazina, quetiapina, zolpidem, risperidone, leovosulpiride, benzodiopirene. Sostanze farmacologiche che, per dosi ampiamente superiori ai range terapeutici e per la loro stessa tipologia, erano assolutamente controndicati e tali da poter causare, come in effetti accaduto, il decesso dei pazienti. Nel procedimento è presente quale responsabile civile l’Asur Marche Area vasta 5.

Sono 46 le parti civili, parenti degli anziani deceduti e di quegli anziani (e i loro congiunti) per cui Wick è accusato di tentato omicidio. Tanti gli elementi, ma è nello zainetto militare che Leopoldo Wick portava con sé quando faceva il giro per somministrare i farmaci agli anziani (non consentendo a nessun collega di partecipare) che è stata scovata quella che gli investigatori considerano la "pistola fumante". C’erano insulina a lento assorbimento, nascosta nel contenitore di un altro farmaco, benzodiazepina, occultata in una scatoletta di tabacco, e un barbiturico contenente principio attivo Gardenale, farmaco equiparato a stupefacenti e soggetto a registrazioni su apposito registro.

Peppe Ercoli