La marineria sambenedettese, insieme a quella di gran parte del resto dell’Adriatico, attende con ansia un pronunciamento da parte del ministero dell’Agricoltura sulla richiesta di abolizione delle reti gemelle. Nei giorni scorsi, una petizione è stata inviata a Roma, firmata da molte delle marinerie di Marche, Abruzzo e Molise, chiedendo una regolamentazione più severa sull’uso di queste reti, considerate estremamente dannose per l’ecosistema marino. Le reti gemelle, utilizzate principalmente per la pesca a strascico, sono criticate perché, pur aumentando la quantità di pescato nel breve termine, causano gravi danni all’ambiente marino.
Tra i primi a sollevare la questione c’è Giuseppe Pallesca, pescatore sambenedettese, che ha dichiarato: "Non ci si rende conto che si distrugge il mare in questo modo. Il governo deve essere sensibilizzato su questa problematica. Con le reti gemelle si devasta l’ecosistema marino. È una cosa che hanno capito in molti, ma evidentemente non tutti. Si pesca di più, ma si compromette l’intera economia guardando a lungo termine". La preoccupazione di Pallesca è condivisa da molti pescatori e ambientalisti. L’uso delle reti gemelle, infatti, ha un impatto devastante non solo sui fondali marini, ma anche sulle specie ittiche che vi abitano. La richiesta di una regolamentazione più severa non mira solo a proteggere l’ambiente, ma anche a salvaguardare il futuro economico delle comunità costiere che dipendono dalla pesca. Nel Tirreno, in tal senso, sono già stati presi provvedimenti.
e.l.