Samb, in Lega Pro solo con nuovi seggiolini allo stadio. Sindaci in rivolta

Lettera dei primi cittadini (San Benedetto, Fermo, Fano e Pesaro): "Troppo alti i costi per gli stadi"

Francesco Ghirelli presidente Lega Pro

Francesco Ghirelli presidente Lega Pro

San Benedetto (Ascoli), 26 gennaio 2019 - Il Comune ha da poco chiuso la partita ‘illuminazione’ al Riviera delle Palme e già si trova a fare i conti in bilancio per i nuovi adeguamenti richiesti per l’iscrizione della Samb al prossimo campionato di Lega Pro. La Federazione pretende l’installazione dei seggiolini con tanto di schienale nelle tribune ovest ed est: in sostanza, considerati i 7mila posti nelle due tribune dello stadio, una spesa fra i 200 e 300mila euro. Più o meno la stessa cifra investita negli ultimi due anni per adeguare l’impianto d’illuminazione ad 800 lux (il Riviera ne ha anche di più ora) costato al Comune 224mila euro. Il problema non è solo sambenedettese, i nuovi criteri di iscrizione al campionato, stanno mettendo in difficoltà tutti i Comuni che hanno squadre in Lega Pro. Anche perché oltre ai seggiolini si chiedono adeguamenti per gli impianti di illuminazione da 500 ad 800 lux. Adeguamento che ad esempio sarà richiesto alla Fermana che pure ha speso 140mila euro per i 500 lux e un generatore di scorta e la sistemazione dei bagni solo lo scorso anno ed altri 300mila euro per il prefiltraggio due anni fa per il ritorno in Lega Pro.

Insomma spese che cominciano a diventare insostenibili per i Comuni. Ecco perché i sindaci di San Benedetto, Fermo, Fano e Pesaro hanno deciso di rinviare la questione all’Anci regionale e nazionale e scritto alla Figc e alla Lega chiedendo una proroga, se non una revoca di tali misure. «E’ un problema – scrivono –.Veniva prescritto un incremento di illuminazione, in direzione telecamere, da 500 a 800 lux, e l’installazione per l’intero impianto di seggiolini con schienale: investimenti che richiedono comunque impegno finanziario per alcune centinaia di migliaia di euro. Già nelle precedenti stagioni queste amministrazioni hanno investito ingenti somme, anche oltre il mezzo milione di euro, per adeguare il proprio impianto. Oggi, per questi investimenti che di certo non possono dirsi fondamentali bensì migliorativi, i bilanci degli enti non hanno certamente capienza».

I sindaci fanno anche notare «come tale adempienza cade con una involontaria quanto inopportuna coincidenza con altra e ben più importante e gravosa scadenza: tutti i Comuni italiani ricadenti in prima e seconda fascia di classificazione sismica si sono visti imporre la data del 31 dicembre 2018 per la sottoposizione di ogni edificio scolastico del territorio a verifica di vulnerabilità sismica con il conseguente, immaginabile, necessario, impegno di ulteriori somme per i primi interventi di miglioramento già nel corso dell’estate 2019. Di fonte a tali preminenti evenienze, che nella regione Marche investono un grado di ancor più elevata sensibilità sociale, non possiamo – concludono – oggettivamente dar corso ad interventi che, a cospetto di quelli strutturali e di sicurezza, rivestono un carattere soprattutto volto all’estetica ed al confort dello spettatore, sia quello pagante che quello televisivo».