Sindacati sulle barricate: "Sanità al collasso, la battaglia inizia dopo le elezioni"

Coro unanime delle sigle per le gravissime carenze di organici anche in vista delle ferie estive: "Non vogliamo turbare le urne, ma dal 10 giugno si cambia passo". Mobilitazioni confermate.

Sindacati sulle barricate: "Sanità al collasso, la battaglia inizia dopo le elezioni"

Sindacati sulle barricate: "Sanità al collasso, la battaglia inizia dopo le elezioni"

"Non vogliamo creare ‘disturbo’ alle elezioni, ma dal 10 giugno cambieremo passo, perché la misura è colma e i rapporti con la direzione sanitaria dell’Ast di Ascoli sono ai minimi termini, al limite della presa in giro". Il clima all’interno della sanità picena è infuocato e tutto potrebbe sfociare dopo il voto in un clamoroso strappo, per il momento fatto solo percepire dai sindacati Cgil, Cisl, Nursing, Fials, Ugl e Rsu della sanità che sono decisamente sul piede di guerra. Per il momento confermano i presìdi programmati per lunedì all’ospedale di San Benedetto e martedì in quello di Ascoli (entrambi dalle 13 alle 15). "La direttrice Nicoletta Natalini dimentica di riferire che i reparti sono letteralmente nel caos per i piani ferie estive e che delle assunzioni tanto paventate sulla stampa, ancora non se ne vede la luce – affermano Giorgio Cipollini, Viola Rossi e Paolo Grassi a nome di tutte le sigle sindacali –. Crede davvero, la direttrice, che a fine maggio troverà professionisti qualificati che, con la scarsità di infermieri che pervade il territorio, lascino altri posti di lavoro per venire a farsi sfruttare per i 3 mesi estivi, prima di ricevere il ben servito? E pensa che, anche trovandoli, riuscirebbe a colmare una carenza che sfiora le 50 unità di personale infermieristico? Sembra abbastanza inverosimile – sottolineano – considerando anche i tagli fatti al piano assunzioni 2024-2026, pubblicato in sordina pochi giorni fa senza il dovuto confronto sindacale, che prevede la riduzione (oltre a quella già nota) di ulteriori 41 dipendenti tra medici e comparto". Per i sindacati, un direttore lungimirante dovrebbe rendere appetibile la propria azienda sanitaria alla ridotta platea di professionisti della salute. "Nel Piceno, invece, quei pochi medici, infermieri, tecnici e sanitari scappano non appena trovano alternative. Solo ad Ascoli ci sono oltre 100 studi privati e continuano a proliferare, spingendo la gente a rinunciare a rivolgersi alla sanità pubblica, visto che le strutture private le trova a pochi metri da casa: questa sarebbe la corretta politica di sanità di prossimità?". "Nell’Ast di Ascoli comanda la direzione senza ascoltare la componente sindacale" ha incalzato Viola Rossi. "Ci sono gli estremi per andare in tribunale, visto che viene impedito perfino di protestare dentro il luogo di lavoro; ma se continueranno ad acuire le relazioni sindacali, state sicuri che ci andremo. Intanto faremo i presìdi: vediamo se ci porteranno via, ma stavolta dovranno eventualmente usare la forza".

Peppe Ercoli