Stadio: Powergrass presenta il conto

La ditta fa causa al Comune e chiede il risarcimento di 446mila euro per i lavori non pagati da Serafino

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Lavori allo stadio Riviera delle Palme, è arrivata l’ora delle carte bollate. La Powergrass srl fa causa al comune di San Benedetto per ottenere il risarcimento relativo all’intervento di restyling al manto erboso: si tratta di coprire ciò che resta dell’investimento totale, pari a 600mila euro, al netto dell’acconto di 200mila euro già corrisposto dalla Sambenedettese. Si ricorderà, infatti, che l’opera veniva effettuata dalla stessa società privata tra l’agosto e l’ottobre 2020, ma in assenza delle garanzie fideiussorie che il club avrebbe dovuto consegnare all’ente a tutela dei reciproci interessi. A seguito delle inascoltate richieste, da parte degli uffici comunali, di ottenere la documentazione necessaria, lo scorso aprile viale De Gasperi tornava ad essere gestore della struttura: l’impianto veniva poi riassegnato alla Sambenedettese alla costituzione della nuova società, ma intanto nessuno pagava i lavori e quindi la Powergrass cercava di attivare un procedimento di mediazione alla Camera di Commercio di Ascoli Piceno, nel tentativo di raggiungere una soluzione pacifica. All’udienza di maggio, però, non giungeva nessun rappresentante del comune: un segnale di totale chiusura verso le richieste del privato, che il 27 settembre ha depositato istanza di pagamento della somma restante, pari a 446.606 euro.

In via subordinata, il ricorrente chiede l’accertamento del presunto "indebito arricchimento" da parte del comune e il depauperamento subito, viceversa, da chi ha effettuato i lavori senza essere pagato, e quindi il rimborso della somma che verrà provata in causa. Il sindaco di San Benedetto, pertanto, è chiamato a comparire in tribunale all’udienza che si terrà nella mattinata del 27 gennaio 2022. In aula, il giudice dovrà definire una delle vicende che più hanno fatto discutere la cittadinanza e il consiglio comunale negli ultimi mesi. Nel dettaglio, l’eventuale sentenza (il comune deve prima costituirsi come parte in causa), dovrà dire a chi spetta il pagamento dei lavori. La tesi del privato è che debba essere l’ente a pagare, dal momento che questo, nel contratto di gestione dello stadio stipulato con la società di calcio, stabiliva che al concedente – il comune – erano da attribuire gli oneri relativi alla manutenzione straordinaria, previa approvazione dei lavori proposti.

Il nodo è tutto qui: con delibera di giunta, il comune ha effettivamente approvato il progetto presentato dalla Sambenedettese. Contestualmente, però, l’atto dava specifico indirizzo "ai competenti uffici comunali di porre in essere tutti gli atti necessari volti al prolungamento quinquennale della concessione dello stadio Riviera delle Palme". La delibera, inoltre, chiariva che "in sede di integrazione dell’atto concessorio, ai fini della realizzazione dell’intervento, al concessionario dovranno essere date le necessarie prescrizioni e determinati i relativi obblighi". In sostanza, la questione si gioca su dettagli tecnici: per il comune, condizione necessaria per l’approvazione finale dei lavori sarebbe stato il deposito del documento integrativo valido per il prolungamento della concessione. Per il privato, invece, questa delibera rappresenterebbe il nulla osta definitivo. La scorsa estate, per far luce sulla vicenda, i membri del consiglio comunale istituivano una commissione d’indagine, ma sia le audizioni sia la discussione in consiglio venivano secretate. La causa in tribunale dovrebbe mettere la parola fine a questa storia dai mille risvolti, ma è chiaro che, in caso di condanna, il comune presenterà ricorso.

Giuseppe Di Marco