Torricella, sosta selvaggia. Ma gli stalli sono piccoli

Troppe auto occupano due posti, creando code soprattutto nei weekend. Potrebbe essere l’occasione per mettere mano alla struttura e farla più moderna.

Torricella, sosta selvaggia. Ma gli stalli sono piccoli

Torricella, sosta selvaggia. Ma gli stalli sono piccoli

Parcheggi selvaggi o stalli troppo piccoli? Maleducazione o strutture inadeguate? Probabilmente entrambi. La situazione dei parcheggi da sempre in città non è semplice. Troppo pochi i posti per i residenti, troppo pochi i posti anche per coloro che vengono dalle periferie o dai comuni vicini per passare qualche ora in centro. Un problema annoso che soltanto in parte è stato arginato creando nuovi spazi come quello di San Pietro in Castello o dietro al tribunale. E a complicare il quadro ci hanno pensato i tanti cantieri che sono operativi in città in seguito ai lavori di ricostruzione post-sisma o al bonus 110%. Fatto sta che i posti scarseggiano, mentre la città, fortunatamente, soprattutto nei fine settimana si riempie. Al punto che anche i grandi parcheggi, come quello di Torricella (oltre 300 posti), a volte risultano insufficienti. Ad esempio in un sabato recente il semaforo che regola l’ingresso delle auto è rimasto per parecchio tempo ‘rosso’, bloccando nuovi accessi e creando anche un po’ di fila all’ingresso della struttura. Tanti cittadini sono stati costretti a parcheggiare lungo la via che scende fino al fiume, su entrambi i lati, anche sopra al marciapiede: più che comprensibile quando ci sono tanti eventi in città che richiamano migliaia di persone. Ma andando a vedere bene la situazione, qualcosa in più si potrebbe fare per rimediare più spazio. Innanzitutto combattendo il fenomeno dei parcheggi selvaggi: tante, troppe singole auto, all’interno dello stesso Torricella occupano spesso due stalli. Maleducazione? Forse, in molti casi. Ma c’è anche chi fa notare che i posti sono troppo stretti, e che in generale la struttura avrebbe bisogno di un ammodernamento. Anche perché nei decenni sono cambiate le tipologie di vetture.

Questo non giustifica il fatto che – come dimostrano le foto – il singolo automobilista debba arrogarsi il diritto di occupare due spazi. Ma sarebbe forse anche ora di ripensare il parcheggio di Torricella, magari ampliandolo (vista la grande richiesta nei fine settimana) e soprattutto ammodernandolo, rendendolo al passo con i tempi e con le strutture che si trovano in tante altre città d’Italia, dove ad ogni stallo corrisponde un semaforo che indica se lo spazio è libero e, in ogni settore, prima che l’auto vi faccia ingresso, i display luminosi segnalano il numero di posti a disposizione, evitando così anche code e manovre inutili. Torricella è sempre stato un fiore all’occhiello: è vicinissimo al centro e allo svincolo dell’Ascoli-Mare, le tariffe sono buone, ha un bassissimo impatto ambientale, ma è pur vero che ha ormai 25 anni e in questo periodo è rimasto sostanzialmente lo stesso. Attualmente è in gestione alla Saba (come il gemello Ex Gil), la multinazionale che ha in carico gli spazi blu in tante città d’Italia e d’Europa. Ma, come è noto, è in atto un piano da parte del Comune per la riacquisizione della gestione dell’attività. Qualunque sia l’iter e il risultato finale, chi in futuro gestirà i parcheggi cittadini dovrà muoversi per rendere Torricella realmente al passo con i tempi. Nel frattempo, non rimane che affidarsi all’educazione dei cittadini e, magari, anche a qualche controllo in più.

Domenico Cantalamessa