Tre bicchieri tradirono i salvatori degli ebrei: le famiglie che rischiarono tutto contro i nazisti

Durante la II Guerra mondiale c’è chi non si tirò indietro: in loro memoria c’è il Giardino dei giusti

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Il 6 marzo abbiamo letto un articolo di Nicola Savini sul Giardino dei Giusti ad Offida in memoria di alcune famiglie che, durante la II guerra mondiale, salvarono una famiglia di ebrei. Adelino e Camillo Talamonti, Antonio Piersimoni e Umberto Ciabattoni salvarono la vita alla famiglia ebrea Ventura. Camillo era il custode del cimitero e fu convinto dalla figlia Emma a nascondere l’ebreo Beniamino Ventura in un loculo. La sistemazione si rivelò scomoda e pertanto chiesero aiuto alla famiglia Piersimoni che offrì un giaciglio nel pagliaio. Un giorno Beniamino Ventura stava facendo colazione insieme alla famiglia Talamonti quando giunse la notizia che stavano arrivando i tedeschi. Beniamino si nascose. In fretta e furia tolsero tutto dal tavolo, ma restarono tre bicchieri, uno in più dei componenti della famiglia e i tedeschi se ne accorsero. La piccola Emma affermò che il bicchiere era suo ma i tedeschi non le credettero poiché era da liquore! Camillo fu chiamato in caserma ma dei conoscenti garantirono sulla sua persona e così fu rilasciato. Pochi giorni dopo, la ritirata dei tedeschi pose fine alla vicenda: la famiglia Ventura era salva. Il profSavini con questo articolo ci ha fatto conoscere questa storia che ci fa riflettere sulla solidarietà: sentimento da coltivare anche oggi.