Viva il freddo tardivo Crisi idrica e siccità, la situazione migliora grazie al maltempo

Se da un lato abbiamo dovuto tirare di nuovo fuori i cappotti, dall’altro le piogge e le basse temperature hanno giovato alle riserve d’acqua. La Cia Agricoltori: "Ma no agli sprechi".

Viva il freddo tardivo  Crisi idrica e siccità,  la situazione migliora  grazie al maltempo

Viva il freddo tardivo Crisi idrica e siccità, la situazione migliora grazie al maltempo

"L’acqua c’è: le dighe di competenza del Consorzio attualmente sono piene". Ad affermarlo è Giannino Nazzari vicepresidente del Consorzio Bonifica Marche ricordando che "le ultime nevicate, soprattutto quelle registrate verso le zone interne del Piceno, sicuramente sono di aiuto, ma il problema sorgerà nel momento in cui l’acqua sarà utilizzata e la diga non verrà ricaricata. Insomma tutto dipenderà dal clima nei prossimi mesi". Una buona notizia che però non autorizza cali di attenzione nella lotta agli sprechi in vista della stagione estiva, quella che soprattutto dal terremoto del 2016 in poi, rappresenta il momento di maggiore criticità per l’approvvigionamento idrico. Intanto il Consorzio di Bonifica ha iniziato le riaperture della stagione irrigua. "Al momento non riscontriamo problemi per quanto riguarda l’irrigazione nei campi, ma la situazione va monitorata anche in vista dei mesi caldi" sottolinea il presidente provinciale della Cia Agricoltori Matteo Carboni. Per Cia, infatti, la crisi idrica richiede risposte rapide, organiche ed efficienti. Occorre, quindi, una pianificazione di lungo periodo che metta a sistema azioni strategiche come: sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell’acqua (in eccessodi riusodi pioggia); avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, "smart" sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio. Inoltre, serve avviare urgentemente la sperimentazione in pieno campo delle nuove tecniche di miglioramento genetico per colture più resistenti a calamità naturali ed eventi estremi, oltre a dare al Paese una legge nazionale contro il consumo di suolo, visto che le aree perse, dal 2012 a oggi, avrebbero garantito l’infiltrazione di 360 milioni di metri cubi di pioggia.

Poi c’è il capitolo riscaldamenti, in questo folle clima del 2023, che ha riservato temperature più rigide a Pasqua che a Natale. E proprio alla luce delle temperature ancora piuttosto fresche il Comune di Ascoli ha emesso un’ordinanza con la quale dispone che sia consentita l’accensione degli impianti di produzione, distribuzione ed utilizzazione di calore, installati sul territorio comunale, con decorrenza da oggi fino al 16 aprile compreso, nelle modalità e nei limiti previsti dalle norme attuali, per una durata giornaliera non superiore a 5 ore e mezza giornaliere, anche frazionabili.