Barilla, i 40 anni dello stabilimento ad Ascoli: "Zero infortuni e investimenti"

Le celebrazioni in azienda con il vicepresidente del gruppo Luca Barilla: "Qui sempre grandi soddisfazioni, fiducia e speranza"

Barilli ad Ascoli Piceno: 40 anni dello stabilimento

Barilli ad Ascoli Piceno: 40 anni dello stabilimento

Ascoli Piceno, 11 ottobre 2022 - Tra i tanti operai seduti composti ad ascoltare, ce n’è qualcuno che era presente anche nel 1982, quando Pietro Barilla scelse Ascoli come prima sede per uno stabilimento lontano da Parma. Ma ci sono anche tanti ragazzi e ragazze, segno di un passaggio di consegne che sta avvenendo da qualche tempo all’interno dell’azienda. La Barilla taglia il traguardo dei 40 anni nella zona industriale ascolana e lo fa con una mattinata speciale, contrassegnata dalla visita di Luca Barilla, vicepresidente del gruppo e la presenza delle istituzioni locali, dal sindaco Marco Fioravanti all’assessore regionale in pectore, Andrea Antonini, passando per il presidente della Provincia Sergio Loggi, i vertici delle forze armate, fino al presidente dell’Area Vasta 5, Massimo Esposito.

La scritta presente all’ingresso dello stabilimento è emblematica, in questi giorni in cui si ricordano le vittime di incidenti sul lavoro: "Obiettivo infortuni zero". All’interno, ogni giorno vengono sfornati più di 230mila pani, oltre 3 milioni di biscotti e circa 2 milioni di merende, per circa 37mila tonnellate di prodotto l’anno. Ci lavorano 200 persone e dal 2018 sono state effettuate 80 assunzioni a tempo indeterminato. "E’ in corso un importante ricambio generazionale – dice Giuseppe Puglia, direttore dello stabilimento ascolano – e possiamo dire con orgoglio di aver superato il traguardo degli ’infortuni zero’". "Barilla non è solo un’azienda – aggiunge il sindaco di Marco Fioravanti –, ma una famiglia. C’è un legame forte con il nostro territorio, e me ne rendo conto ogni giorno parlando con dipendenti e operai che conosco. Tutti mi parlano bene dell’azienda, sono orgoglioso che dopo 40 anni sia ancora qui a rilanciare con progetti di sviluppo. Ed è importante che l’azienda investa tanto sulla sicurezza, perché è meglio fatturare meno ma mettere al centro la persone".

"Quando un’eccellenza si sposa con un territorio come il nostro, con strategie che mettono al centro ambiente e sicurezza abbiamo la garanzia di parlare di qualcosa che durerà nel tempo" aggiunge il futuro assessore regionale allo sviluppo economico, Andrea Antonini.

Poi la parola passa a Luca Barilla: "Ho visto un’atmosfera bellissima fin dall’ingresso, nei corridoi, nei vostri visi, nei vostri occhi" dice rivolto ai dipendenti. "E’ sempre bellissimo vedere delle ragazze, perché significa che finalmente le donne, all’interno del mondo industriale da sempre molto maschile, si sono ritagliate con merito posizioni di rilievo. Purtroppo il momento non è dei più felici, i fatti del mondo colpiscono più o meno direttamente ognuno di noi. Ma nonostante questo bisogna avere fiducia e speranza, senza le quali non si può andare da nessuna parte. La fiducia non è gratis, nasce da una lunga storia. In 145 anni la Barilla ha dovuto superare momenti drammatici come le due Guerre mondiali, ma lo ha fatto grazie a una visione e al sostegno del paese. Non dobbiamo mollare, ma andare avanti. Questo stabilimento lo ha voluto fortemente mio padre, una fabbrica osteggiata dai manager di allora perché a loro avviso era troppo grande, con costi penalizzanti. Lui è andato avanti dicendo loro che ’col cuore dimostreremo che è possibile’ e che ’la fabbrica ci darà grandi soddisfazioni’. Così è stato".

Ma anche in un’azienda fiore all’occhiello del nostro territorio non mancano alcune difficoltà, come spiega Mario Caioni, operaio da 40 anni alla Barilla: "Diamo tutto da sempre – dice, prendendo il microfono –, abbiamo trasmesso i nostri valori alle nuove generazioni ma alcuni hanno contratti part time o di staff leasing. Serve uno stimolo in più per i nostri ragazzi, servono fatti anche a livello economico per garantire loro un futuro come è stato fatto con noi".