
Un pescatore su un laghetto
Monterenzio (Bologna), 4 marzo 2015 L’azienda ‘Bellosi’ di Monterenzio, leader nel settore della produzione di esche vive per la pesca, è stata sottoposta a sequestro.
Ad apporre i sigilli sono stati i tecnici di Arpa autorizzati direttamente dalla Procura.
La ‘Bellosi’ è una fabbrica presente a Monterenzio da più di quindici anni e dà lavoro ad una decina di dipendenti, ora incaricati dalla Procura a portare a termine solo il ciclo produttivo avviato qualche giorno prima dei controlli.
«L’azienda usa mosche carnarie, utili alla realizzazione del prodotto finale, e durante questa la lavorazione si producono inevitabilmente cattivi odori– spiega Maria Adelaide Corvaglia, dirigente provinciale Arpa -. La lavorazione avviene dentro un magazzino coperto dove ci sono i sistemi di aspirazione che avevano le autorizzazioni scadute, e di cui Arpa ha avuto informazione dalla Provincia.
Elemento quest’ultimo che si è aggiunto alle numerose segnalazioni ricevute nel tempo dai cittadini sulla continua emissione di cattivi odori. Come avviene in questi casi – aggiunge la dirigente – abbiamo presentato tutto alla Procura e la valutazione del magistrato Luca Tampieri è stata di mettere sotto sequestro l’immobile.
L’azienda potrà ora portare a termine solo il ciclo di produzione che aveva avviato prima del nostro sopralluogo, vista la presenza di micro organismi e le numerose carcasse di animali. L’operazione durerà al massimo un paio di settimane e la fabbrica non potrà prendere altro materiale in carico». Corvaglia poi, conclude: «Le autorizzazioni per l’emissione nell’aria di gas sono obbligatorie. All’azienda è stato concesso di terminare la produzione in atto perché altrimenti ci sarebbe stato un problema igienico sanitario inerente la gestione e lo smaltimento, delle carcasse presenti nello stabile».
Non era la prima volta che i residenti e cittadini lamentavano un forte odore provenire dallo stabilimento. Non a caso, nel corso degli anni sono stati tanti i controlli e i sopralluoghi eseguiti da parte delle autorità competenti. Sembra che l’azienda non avesse problemi solo con l’emissione di gas verso l’esterno ma anche con la depurazione degli scarti liquidi. Accertamenti sull’impianto collocato nella parte alta di Monterenzio sono ancora in corso.