Bologna, diabete, la glicemia arriva sul cellulare

Il dispositivo Dexcom G5 è collegato a un sensore sottocutaneo. Specialisti a confronto per due giorni in città

L'esame della glicemia tradizionale può essere superato

L'esame della glicemia tradizionale può essere superato

Bologna, 9 aprile 2017 - Una vita più facile, meno preoccupazioni e più sicurezza. Anche in Italia si sta diffondendo il Dexcom G5 mobile, l’ultimo dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia: un sensore viene applicato sotto la cute e misura ogni cinque minuti i valori, mentre grazie a un trasmettitore con l’app Dexcom G5 i dati possono essere inviati agli smartphone compatibili. Una vera e propria svolta per le persone affette da diabete di tipo 1.

L’utilizzo di questo nuovo dispositivo, però, è piuttosto limitato. Molte volte per le Aziende sanitarie i costi sono troppo alti. Proprio per confrontarsi sui risultati ottenuti fino a oggi e sugli obiettivi che dovrebbero essere perseguiti, oltre cento specialisti in diabetologia pediatrica si sono incontrati a Bologna: due giorni di convention che hanno avuto come leitmotiv il benessere del paziente.

Fino a ora i risultati del G5 sono più che positivi. "A differenza di altri sistemi a nostra disposizione – spiega il professor Fortunato Lombardo, coordinatore del gruppo di studio ‘Diabetologia della società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp)’ – Dexcom G5 è da considerarsi un’importante innovazione sia dal punto di vista clinico che tecnologico".

Iinfatti, il nuovo dispositivo è molto più accurato rispetto ai sensori precedenti: "I dati ottenuti – spiega la dottoressa Ivana Rabbone, referente del centro di diabetologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita di Torino –, nonostante misurino il glucosio interstiziale e non il glucosio nel sangue, sono molto più accurati e permettono di rivelare il trend glicemico". In questo modo, quindi, non c’è più bisogno di ricorrere alla ‘punturina’ per poter decidere la dose di insulina o, almeno, non sempre. Le novità, però, non sono finite. "Dal punto di vista tecnologico – prosegue Lombardo – il G5 è il primo sistema che consente la visualizzazione delle informazioni glicemiche su smart device e la trasmissione in remoto dei dati".

Quindi, grazie all’app e sfruttando la tecnologia bluethooth, mamme e papà potranno essere costantemente aggiornati. Anche se sono dall’altra parte del mondo. In più, oltre all’allarme che suona quando vengono superati i valori soglia, "si possono scaricare i dati su una piattaforma web che è visibile anche dal personale dell’ospedale e che ti consiglia come agire", spiega Stefano Zucchini, referente della diabetologia pediatrica dell’unità operativa Pession del Sant’Orsola-Malpighi.

Il problema, però, è che al giorno d’oggi soltanto in poche regioni è prescrivibile il G5: in Emilia Romagna, per esempio, o in Piemonte. La situazione, a volte, cambia addirittura da città a città. Ciò che chiedono i diabetologi, quindi, è uniformità.

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