Afghanistan, l’Occidente deve rimanere

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 22 febbraio 2019 - Ho sentito dire che presto i soldati italiani e americani lasceranno l’Afghanistan e le forze armate locali dovranno vedersela direttamente con talebani. Forse dopo tanto tempo è giusto far tornare a casa i nostri soldati. Abbiamo già perso troppi uomini, fra morti e feriti, mentre sarebbe utile dirottare le energie da altre parti. Non so quale sia il costo della missione ma sicuramente è di diversi milioni al mese. Andrea Ansaloni,  Reggio Emilia

Risponde il condorettore del Carlino, Beppe Boni

La missione in Afghanistan non è finita perché i talebani non sono del tutto battuti. Se dovesse essere ritirata completamente Risolute support, la missione internazionale composta da 41 contingenti per un totale di 16mila soldati, sarebbe un disastro. Le forze armate locali non sono ancora in grado di fronteggiare i ribelli. Dal 2015 le regole d’ingaggio della missione internazionale sono cambiate e i militari presenti sul posto hanno solo compiti di addestramento e assistenza. Un compito importante e una funzione deterrente da una parte e operativa dall’altra, anche se l’impiego sul terreno non è più previsto. L’Italia schiera ancora 800 militari. Andarsene adesso, come ha annunciato anche Donald Trump, sarebbe un errore. Si rischierebbe di cancellare i risultati ottenuti e di rendere inutile anche il sacrificio di tanti morti e feriti delle forze occidentali. L’Afghanistan non è ancora nè sicuro nè bonificato. beppe.boni@ilcarlino.net

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