Nessuna pietà per chi maltratta anziani e disabili

La lettera

Bologna, 4 aprile 2018 - Dopo l’ennesima vicenda di anziani torturati in una casa di riposo da aguzzini travestiti da infermieri, quale appartenente alla categoria, chiedo di imporre le telecamere e il controllo a sorpresa di una commissione nelle strutture esistenti. A differenza della giovinezza la vecchiaia è brutta anche se bella. Si faccia in modo che non diventi anche una tragedia. Giancarlo Maini,  Pontecchio Marconi (Bologna)

risponde Beppe Boni, condirettore de Il Resto del Carlino

La cronaca ha raccontato casi recenti anche a Ravenna e Reggio Emilia, città emiliane dove il welfare è considerato eccellente. Persone scellerate incapaci di rispettare i più deboli ci sono dappertutto, ma è disgustoso vedere che ciò accade in luoghi in cui gli anziani o i disabili dovrebbero trovare la serenità e l’assistenza necessarie. Certo, la prevenzione è importante, ma si può attuare anche senza l’uso di telecamere e commissioni pronte al blitz di turno. Esistono già organismi che devono controllare la correttezza delle strutture di accoglienza. Lo facciano meglio e con più attenzione. I familiari tengano la guardia alta. Serve anche il loro aiuto. Nella maggior parte dei centri lavorano persone serie e preparate. Quando e se qualche imbecille si comporta male verso gli ospiti vanno segnalati: non significa comportarsi da spioni ma da persone leali.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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