Campi nomadi, troppi costi pagati dai cittadini

Lettere al Direttore

Bologna, 22 giugno 2018 - Perché tanto scandalo sul censimento dei rom? Noi italiani non siamo tutti censiti? Se nasce un bimbo ci sono tre giorni per iscriverlo all’anagrafe, se cambio casa devo dirlo in Comune e all’Asl. Se ho il camper non posso fermarmi in una piazzola non autorizzata. Mentre i rom vanno in lungo e in largo per l’Italia o fuori senza avvisare né chiedere permessi. Renza Pazzi Ferrara

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Il ministro Matteo Salvini, come è nel suo stile, si è espresso in modo rude ma ha esternato dubbi e convinzioni che molti italiani approvano. I rom sono un problema, e quindi si aprono interrogativi, perchè molti aspetti della loro presenza sono pieni di ombre. Gli insediamenti nelle singole città, dove abitano anche nomadi di cittadinanza italiana, sono porti di terraferma e accanto a gente onesta si trova di tutto: persone che non pagano bollette energetiche da anni, pregiudicati, nullafacenti per scelta e non per necessità, bambini che per il mondo della scuola sono fantasmi. In 5 anni il Comune di Bologna ha sostenuto costi per 800 mila euro per elettricità, gas, luce e acqua senza contare altri costi di manutenzione. La Regione Emilia Romagna ha già anticipato i tempi con un censimento fatto anni fa. Ma non fu opera di Salvini e quindi nessuno ha protestato.  beppe.boni@ilcarlino.net

 

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