Nuova Europa, occhio ai vecchi errori

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 29 maggio 2019 - L’esito del voto europeo mostra che la Ue in questi anni ha fatto poco e male. Restano irrisolti problemi come l’immigrazione. Poi stipendi d’oro, doppie sedi, Francia e Germania che fanno il bello e cattivo tempo. Risultato: primo partito in Francia quello della Le Pen al 24%. In Gran Bretagna, Brexit primo partito guidato da Farage al 31,7% e la Lega in Italia al 35%. Politici Ue ciechi e sordi di fronte ai bisogni della gente.  Carlo Alberto Contro, Bologna

 

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La nuova Europa non potrà più essere quella di prima. E’ vero che sono cambiati gli equilibri politici ma in ogni caso troppi errori, troppe mancanze, troppe scelte sbagliate hanno caratterizzato la precedente gestione. I nuovi leader ne dovranno tenere conto. Vedremo. Intanto i principali partiti europeisti avranno vita difficile nel costruire una maggioranza che tenga conto dell’arretramento del Ppe e dei socialisti ora privi del peso necessario per poter guidare la Ue insieme. La nuova alleanza dovrà tenere conto di liberali e verdi entrambi in crescita. Inoltre sono cresciuti in diversi Stati, Italia e Ungheria per esempio, i partiti sovranisti: hanno avuto successo e avanzeranno rivendicazioni più energiche. Su temi come il contenimento e la gestione dell’immigrazione l’Europa non può più affidarsi ad un gioco degli specchi che non ha prodotto risultati apprezzabili e dovrà ridurre lo strapotere di Francia e Germania. Sarà interessante vedere dove ci porterà questa nuova fase. beppe.boni@ilcarlino.net

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