Espulsioni, fermezza con i delinquenti

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 21 marzo 2019 - Un turco di 37 anni ha ucciso in Olanda 3 persone, ferendone altre. Aveva già commesso diversi reati. Se fosse stato rimandato a casa sua dopo il primo, tre persone sarebbero ancora vive, altre non sarebbero in ospedale, ci sarebbe meno xenofobia ed islamofobia. Gli stranieri per bene, che sono la maggioranza, sono i primi a chiederci di mandare via le mele marce. A chi conviene tanta indulgenza ?  Cristiano G. Zannoni, Brisighella (RA)

 

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Sul caso specifico è al lavoro la magistratura olandese e bisognerebbe conoscere a fondo la storia dell’attentatore per esprimere un giudizio fondato. Ma nel suo ragionamento c’è del vero. Per l’Italia è un problema che sembra irrisolvibile in modo strutturale. Le espulsioni degli stranieri che delinquono e che non meritano di rimanere da queste parti di solito affondano nella burocrazia giudiziaria e nella difficoltà di applicare le decisioni. Ovvio che la severità vale per tutti e la nazionalità non è un criterio. Ma proprio perchè tutte le norme vanno applicate, anche quelle relative alle espulsioni, dato che esistono, dovrebbero seguire il giusto corso. E se anche il procuratore generale di Bologna in più occasioni ha ribadito che l’Italia è il paradiso degli stranieri che delinquono perchè il carcere è spesso una porta girevole, significa che nella rete ci sono dei buchi. La linea delle fermezza in questo scenario premia soprattutto le migliaia di stranieri che lavorano regolarmente nel nostro Paese e si sono integrati. E’ buonsenso, non politica.  beppe.boni@ilcarlino.net

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