Nodo immigrazione, freno sui flussi e aiuti all’Africa

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 15 gennaio 2019 - Nell'ultimo secolo la popolazione mondiale è triplicata. Non ovunque: decuplicata in Africa, poco in Italia. Si vuole ampliare l’agricoltura: taglio di foreste e aumento delle colture. Così si spiegano il cambiamento climatico e l’immigrazione. I governi se la prendono col carbone e non con la sovrappopolazione. Aumentare gli abitanti per pagare le pensioni è un’idiozia. Serve un’altra idea. 

Tullio Ragni

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Mettiamo le cose in ordine. L’Africa è un problema perchè il boom demografico non si arresta. Inoltre guerre e scarsità di risorse spingono milioni di persone verso l’Europa che invece, Italia compresa, accusa un calo delle nascite. Per questo motivo serve una politica di incentivi pro figli verso le famiglie. Preso atto di questa situazione l’Italia da sola (o in compagnia) non può vuotare l’Africa e parte del Medioriente. E’ il motivo per cui il nostro Paese è stato costretto a bloccare gli ingressi. Nel frattempo, ovviamente,bisogna studiare altre soluzioni, per fornire un aiuto ai Paesi da cui parte l’immigrazione a ondate. Il carbone. E’ necessario che i Paesi evoluti cerchino di superarne l’utilizzo con fonti alternative. Le pensioni. Il nostro sistema scricchiola. Va migliorato, ma la soluzione non è aprire tout court le porte all’immigrazione, che va guidata e controllata. 

beppe.boni@ilcarlino.net

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