"Niente abusi sulla figlia", papà assolto dopo tre anni a Bologna

Il calvario di un cinquantatreenne : "Non ho mai toccato la bambina" Le discrepanze nella ricostruzione della ex moglie non hanno convinto l’aula

Il processo è durato sei udienze con rito ordinario

Il processo è durato sei udienze con rito ordinario

Bologna, 10 novembre 2022 - Un calvario durato anni. Una vita distrutta – "ancora mi sveglio la notte e piango: vorrei solo tornare alla normalità" –, un rapporto familiare compromesso forse per sempre. Non basta una sentenza di assoluzione a restituire la serenità a un padre di 53 anni, che tre anni fa è stato accusato dalla ex moglie di avere abusato della loro figlia all’epoca minorenne. Abusi che sarebbero durati anni, da quando la bambina aveva circa sei anni fino a quando i genitori avevano divorziato e il padre era uscito di casa, cioè quando la figlia aveva circa 14 anni.

Accuse pesantissime. Devastanti. Sempre rigettate con fermezza e decisione dall’uomo, affiancato dall’avvocato Matteo Murgo. Fino ad avere ragione in tribunale, in primo grado, dopo un percorso giudiziario durato tre anni e un processo di sei udienze dibattimentali, di fronte ai giudici riuniti in collegio Alessandra Testoni, Ines Rigoli e Valeria Bolici. Il pm in aula, Gabriella Tavano, aveva chiesto una condanna a nove anni, le parti offese, difese dall’avvocato Christian Padalino, un ingente risarcimento.

A non convincere la difesa, la ricostruzione dei fatti presentata dalla madre e dalla ragazzina e alcune discrepanze tra le loro ricostruzioni cronologiche. La moglie infatti a febbraio 2019 querelò l’ex per violenza sessuale sulla loro unica figlia. Non era il primo esposto della donna nei confronti dell’uomo, per altri motivi, ma i procedimenti si erano chiusi con assoluzioni o archiviazioni.

Questa denuncia arriva in concomitanza con la sentenza del tribunale civile su una travagliata vicenda legata ai soldi di un libretto di deposito: tre giorni dopo le motivazioni della decisione del giudice di dare ragione al marito a sfavore della moglie, quest’ultima aveva presentato la denuncia sugli abusi alla figlia. Una coincidenza non sfuggita al difensore del padre accusato. Nella querela, la donna raccontò di abusi subiti dalla figlia "quando aveva 7-8 anni" che solo allora la ragazzina, diciassettenne, aveva trovato il coraggio di confidarle. Ma quest’ultima, sentita a sommarie informazioni dagli inquirenti, riferì di essersi confidata con la madre "a fine 2018", quindi mesi prima, e di avere deciso di farlo dopo avere saputo della vicenda del libretto di deposito. Un’altra coincidenza sottolineata dalla difesa in aula. Alla fine, il collegio ha stabilito l’assoluzione. "Sentenza che pone fine a un calvario e restituisce dignità a un uomo perseguitato dall’ex moglie con innumerevoli iniziative giudiziarie", attacca l’avvocato Murgo. Mentre il legale della presunta vittima, l’avvocato Padalino, si riserva la possibilità di fare appello "in attesa di comprendere dalle motivazioni (attese tra 90 giorni, ndr ) quale chiave il collegio abbia trovato per arrivare a questa decisione".

Il padre, nel frattempo, ha a propria volta querelato la figlia per calunnia e diffamazione: un processo sul cui proseguimento dovrà pronunciarsi il Tribunale dei minorenni, ora che questo primo procedimento è stato definito.

 

 

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