Alluvione, i danni in provincia "Stanziati i primi 54 milioni"

Tra le opere principali, previste dalla Regione, quelle lungo il torrente Idice nella zona del ponte della Motta

Alluvione, i danni in provincia  "Stanziati i primi 54 milioni"

Alluvione, i danni in provincia "Stanziati i primi 54 milioni"

Post alluvione, la Regione ha comunicato di aver erogato finora 45 milioni di euro, accreditati direttamente sul conto corrente di cittadini e famiglie che hanno avuto l’abitazione danneggiata dalle alluvioni di maggio in Emilia-Romagna: 15 mila le domande accolte e già processate. Nel comunicato riepilogativo di ieri è stato anche sottolineato da viale Aldo Moro "un lavoro senza sosta per il ripristino degli argini, sistemazione e pulizia del letto dei fiumi, rimodellazione degli alvei e riparazione di opere idrauliche: circa 80 gli interventi sui principali corsi d’acqua esondati, per un totale di oltre 114 milioni di euro". E su Bologna? Il riassunto parla di 26 interventi di somma urgenza in corso, per un totale di circa 54 milioni di euro. Tra le opere principali, i lavori – dal valore di 32 milioni di euro – lungo il torrente Idice nella zona del Ponte della Motta, tra Budrio e Molinella, dove gli argini erano collassati a causa della piena del fiume. Tra Medicina e Molinella, il ripristino dell’erosione della coronella e delle paratoie della chiavica Accursi, danneggiata dal maltempo (500mila euro).

Per quanto riguarda il Comune di Bologna, come interventi ci sono il ripristino dell’officiosità idraulica del corso collinare del torrente Ravone (150mila euro), e altri 80mila euro per la sistemazione dell’argine del Lavino nei pressi di via E. Lepido. Lavori di somma urgenza sul Ravone vedono la rimozione del materiale litoide, terroso e vegetale trasportato dalle acque nel tratto di valle lungo via del Chiù a Bologna, tra via Saffi e via Agucchi (80mila euro). Da registrare poi la ripresa di smottamenti e frane spondali e rimozione di alberature cadute nel Canale Navile nel tratto da Corticella (Bologna) a Castello (Castel Maggiore) per 80mila euro. Ok al ripristino della funzionalità della cassa di espansione delle piene del Canale Navile con un intervento di 200mila euro a Bentivoglio. Sulla Cassa delle Budrie, tra San Giovanni in Persiceto e Anzola dell’Emilia, sistemazione dei danneggiamenti allo sfioratore e alle arginature, con la rimozione di tronchi ed edifici pericolanti. A Valsamoggia inoltre, nella località Monteveglio, interventi necessari per la ripresa di erosioni delle sponde e la rimozione di materiale fluitato, e per la sistemazione di opere idrauliche danneggiate e la movimentazione di materiale alluvionale nei tratti collinari del bacino del Samoggia (500mila euro). Lungo il Savena Abbandonato, la ripresa di smottamenti spondali e frane arginali a Cadriano (Granarolo) e Capo D’Argine (Minerbio): lavori per 150mila euro.

Ieri intanto il generale Francesco Paolo Figliuolo, dal Meeting di Rimini, ha annunciato di aver firmato l’ordinanza per 289 milioni di euro per i primi ristori a enti e Comuni. Attesa nei prossimi giorni le ordinanze per le perizie asseverate, con le quali verranno fornite a famiglie e imprese semplici indicazioni e tutti gli strumenti utili, come perizie e schede tecniche, per quantificare danni e chiedere ristori. Intanto è ufficiale che settembre non sarà il mese in cui saranno erogati i rimborsi per la ricostruzione privata alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione di maggio. "Ritengo che agli inizi di settembre saremo in grado di finalizzare l’ordinanza per la ricostruzione privata, per fornire alle famiglie indicazioni e strumenti utili per i danni", ha dichiarato ieri Figliuolo.

Paolo Rosato