
Il direttore Lauro Borsato
Contributi a fondo perduto per le imprese artigiane e i loro lavoratori colpiti dall’alluvione che ha messo in ginocchio attività e famiglie in Emilia-Romagna nei mesi di settembre e ottobre. Un aiuto concreto in arrivo da Eber, l’ente bilaterale dell’artigianato emiliano-romagnolo costituito da Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confartigianato, Claai e Casartigiani, che prevederà contributi pari al 30% delle spese sostenute per la ricostruzione e il rispristino delle attività (da un minimo di 1.300 euro fino a 15mila) e sostegni fino a mille euro per i dipendenti che hanno dovuto far fronte a pulizie dal fango e ripristino o sostituzione di arredi e elettrodomestici. Una misura attesa, di cui parliamo con il presidente di Eber Giampiero Placuzzi e il direttore Lauro Borsato.
Il vostro ente sostiene l’artigianato dal 1991. Quanto pesa oggi il vostro intervento?
"Nel 2023 hanno aderito 25mila imprese e circa 120mila dipendenti, che rappresentano il 98% delle attività della Regione, con una concentrazione più alta nelle province di Bologna e Modena. L’ente raccoglie risorse definite nei contratti di lavoro le quali vengono erogate ai dipendenti per prestazioni di welfare e alle imprese per investimenti nelle attività. L’adesione non è obbligatoria, ma come si può evincere dai numeri è molto alta. Nel 2023 abbiamo erogato 26mila contributi ai dipendenti per un totale di 14 milioni di euro e 2200 sostegni alle imprese per 5,5 milioni di euro".
Per quali attività e interventi vengono chiesti gli aiuti?
"Fra i lavoratori i contributi più richiesti riguardano l’istruzione dei figli, per la quale viene dato un sostegno dai 400 ai 1000 euro a seconda del livello scolastico. Le imprese invece chiedono sostegni per investimenti in macchinari e attrezzature, in particolare nel settore della meccanica che è quello maggiormente rappresentato, con oltre 700 domande. Nel 2023 abbiamo sostenuto anche investimenti per l’efficientamento energetico e finanziato 140 domande per la digitalizzazione delle imprese, segno che l’artigianato, considerato come settore tecnologicamente povero, ha invece anche una discreta propensione all’innovazione".
Il trend delle domande è pertanto in crescita?
"Sì, dal 2022 abbiamo registrato un considerevole aumento. Un po’, per quanto riguarda i lavoratori, per una maggiore conoscenza di questi finanziamenti che, va ricordato, essendo di natura privata, non cumulano con altri contributi, molto anche per motivazioni legate alle difficoltà economiche del periodo e per la riduzione del welfare pubblico. Per quanto riguarda le imprese i nostri aiuti rappresentano invece il sostegno che accompagna un investimento e dà spesso una spinta importante verso l’ammodernamento".
Beatrice Grasselli