Bologna, l'anarchico è libero. Atteso il verdetto della Corte europea

In casa di Divine Umoru era stato trovato un kit per fabbricare bombe

La Corte europea dei diritti dell'uomo (Foto Dire)

La Corte europea dei diritti dell'uomo (Foto Dire)

Bologna, 22 agosto 2019 - Divine Umoru è libero, sì, ma la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (dove era stato presentato ricorso contro l’espulsione dai legali del 24enne, poi sospesa) ancora manca. Il nigeriano doveva essere espulso dall’Italia il mese scorso con un decreto perché sospettato di terrorismo: nel 2016 era stato arrestato perché in casa sua fu trovato un ‘kit’ per fabbricare bombe.

Il Ministero degli Interni nei giorni scorsi ha spiegato alla Corte le motivazioni del decreto di espulsione e chiesto la revoca della sospensione, ma la Cedu l’ha respinta; ora si attende la decisione definitiva, fanno sapere i legali Alessia Lauri e Cinzia Brandalise, avvocati di Umoru.

Il giovane, vicino all’ambiente dell’ex Aula C, è di note simpatie anarchiche. Alcuni antagonisti hanno manifestato a Malpensa il giorno in cui era stata fissata la partenza di Divine, riportando di avere «bloccato i gate d’imbarco». «Ma il nostro ricorso contro l’espulsione era già stato accolto dalla Corte nel primo pomeriggio – specifica l’avvocato Lauri –. La decisione di sospendere il provvedimento era già stata presa».

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