Aree militari, nuova vita per le ex caserme

Accordo tra Alma Mater e Difesa: tra gli obiettivi Stamoto e Perotti. Il rettore Molari: "Per la ricerca, partecipazione congiunta a bandi"

Migration

di Amalia Apicella

Una ‘officina delle idee’ che porterà alla riqualificazione delle ex caserme e alla rigenerazione urbana attraverso il riuso delle aree militari dismesse. È l’accordo siglato ieri dall’Università di Bologna e dal ministero della Difesa, per avviare insieme i progetti di riqualificazione e valorizzazione delle aree militari dell’Emilia-Romagna. Programmi di ricerca, iniziative didattiche e attività formative saranno messe in campo "per recuperare tutti gli spazi, gran parte dei quali sono abbandonati". A spiegarlo è il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, che ha firmato l’accordo insieme al generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti. "L’intento è quello di attivare una officina di idee – spiega il generale – per ricercare soluzioni che migliorino la qualità della vita di chi abita il territorio". Gli studi di docenti, ricercatori e studenti dell’Alma Mater saranno finalizzati al recupero e alla rigenerazione urbana delle caserme, con l’obiettivo di migliorare la qualità degli edifici, ottimizzare lo sfruttamento delle fonti energetiche e valorizzare le aree verdi. Tra le aree soggette a riqualificazione anche le ex caserme Stamoto e Perotti. Riqualificazione, ma anche ristrutturazione. E del progetto fanno parte anche tre aree che resteranno operative per la Difesa: le Caserme Verdi (Esercito), le Basi Blu (marina militare) e gli Aeroporti Azzurri (Aeronautica Militare). Molti altri spazi saranno invece convertiti ad altro utilizzo, a vantaggio dei cittadini. Con il progetto potrebbero liberarsi anche nuovi spazi utili all’Università per aule e alloggi per gli studenti. "Questo accordo però – afferma Simona Tondelli, prorettrice dell’Alma Mater – non si limita a pensare a spazi per l’Università. Vogliamo studiare progetti per la cittadinanza e, a seconda di dove ci collocheremo, potrebbero esserci aree che ospiteranno funzioni universitarie oppure progetti urbanistici con usi residenziali, commerciali o servizi di vario genere. Studieremo caso per caso e le funzioni verranno fuori dalle analisi del contesto e dalle istanze che i cittadini sottoporranno alla nostra attenzione", conclude Tondelli.

"Nel campo della ricerca scientifica l’accordo potrà portare alla partecipazione congiunta a bandi e programmi di ricerca, collaborazioni tecnico-scientifiche su temi specifici, condivisione di dati ed esperienze – conclude Molari –. Sul fronte della formazione invece potranno nascere occasioni anche per tesi di laurea, stage, laboratori, workshop e summer school, oltre che corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, seminari, mostre, convegni e dibattiti".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro