Attacchi a Bugani e Piazza "Hanno massacrato il M5s"

Gli ex grillini nel mirino dell’assemblea. Il coordinatore Lanzi: "Sono il passato". Dopo il voto, via ai gruppi territoriali. Montevecchi in pole per gestire il partito locale

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Il M5s diventa partito. E a livello locale è pronto a strutturarsi in gruppi che prendono il posto dei MeetUp. L’assemblea provinciale stellata di ieri all’Hotel Savoia Regency è partita da qui, coi coordinatori regionali e senatori Gabriele Lanzi (Emilia) e Marco Croatti (Romagna) a gestire i lavori. Ma non appena sono iniziati gli interventi degli attivisti, la riunione ’programmatica’ è diventata uno sfogatoio contro Massimo Bugani e Marco Piazza, appena usciti dal M5s.

Tant’è che l’elezione di due referenti locali (uno per la città e uno per la provincia) per far rinascere un movimento che in Emilia-Romagna è nato, ma poi si è dilaniato tra espulsioni, divisioni e addii, verrà rimandata dopo le Politiche. In primo piano lo psicodramma degli attivisti che non hanno mandato giù il passaggio ad Articolo 1 dell’assessore e del consigliere ex stellati. "Sono il passato prossimo", taglia corto Lanzi. Ma c’è chi agita il pugno di ferro "con chi, anche qui in questa sala" li ha appoggiati. La richiesta "è analizzare gli errori del passato. Basta metodo Bugani", incalza il consigliere di Castel San Pietro, Pietro Latronico. Il riferimento è alla scelta dell’alleanza col Pd, in primis a Bologna, "senza aver consultato la base". Decisione, comunque, voluta da Giuseppe Conte che – sul tema – non volle votazioni.

Restano – negli interventi degli attivisti – il rancore, la delusione, i sogni e le speranze perse in lotte di potere e divisioni. "Il gruppo di Bugani ha abusato e massacrato il movimento non solo in città, ma anche in provincia – attacca l’ex portavoce a Borgo Panigale, Andrea Billi –. In Comune c’era chi faceva il bello e il cattivo tempo, accompagnato da una pletora di attivisti che sono ancora oggi dentro al Movimento. Spero che a Roma si sappia...".

Valerio Schoenfeld, ex consigliere al Savena, non risparmia Conte: "Lo sapevano tutti. Spero che queste cose non succedano più". Attacchi anche dall’ex conduttore radio e tv Dario Pataccini: "Da eletto devi rispettare le regole, mantenere la parola data e provare a fare del bene a chi è qui per far ripartire un sogno. Io ho perso il lavoro perché ho appoggiato l’M5s e chi oggi è assessore...".

Da qui, la necessità di ricominciare daccapo. Di creare un nuovo Movimento. Ma partendo dalle origini. La senatrice Michela Montevecchi, eletta a Bologna, non correrà: è al secondo mandato. Ma potrebbe prendere le redini del M5s locale, come referente sotto le Due Torri. "Senza Bugani e Piazza ora il Movimento può tornare unito. Normali le critiche contro di loro, che si dicevano paladini dei valori del Movimento e poi hanno fatto diversamente", spiega Montevecchi. E, in assemblea, detta la linea: "Dovremo noi per primi ribellarci a chi scambia ruolo di coordinamento col ruolo di capo, dimenticandosi la nostra storia. Sono contenta di avere sentito parole di critica, un po’ meno di non aver sentito parole di autocritica...", punge.

Dispensa ottimismo Croatti: "Siamo in una fase nuova". Che – dice Montevecchi (molto applaudita) – contempla l’unità: "Basta con la cultura delle fazioni". I gruppi territoriali che verranno (dovranno essere di almeno 30 attivisti) partiranno da qui. Con un timore, esplicitato da più parti: "Evitare che s’infiltrino persone del Pd". Se Bugani e Piazza (stando a Lanzi) sono il passato, anche l’asse coi dem è ormai rinnegato. "Ma chi parla per noi in Comune?", si chiede Mara Giogoli, attivista da 12 anni. La risposta arriverà. Prima ci sono le Parlamentarie. Pronti a candidarsi per il voto online i fedelissimi di Conte Lanzi e Croatti (al primo mandato), ma anche alcuni attivisti intervenuti ieri come Pataccini, Schoenfeld e Billi.

Rosalba Carbutti

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