Bologna, limitazioni alle auto ibride. Ecco cosa cambia

Dal 15 maggio lo stop per chi non è residente in città. Cittadini in rivolta: "Ma mia figlia come ci arriva all’università?"

Continua il boom dell'ibrido

Continua il boom dell'ibrido

Bologna, 21 aprile 2018 - Dematerializzazione della targa per snellire tutto il carosello delle vetrofanie, ma soprattutto il divieto di accesso alla T all’area San Francesco/Pratello, alla zona universitaria (zona U), in via Azzo Gardino e in piazza Medaglie d’Oro per le auto ibride che arrivano da fuori Bologna.

Scatterà il 15 maggio la stretta del Comune – ufficialmente una sperimentazione – sui motori ibridi, già annunciata a ottobre e poi trasformata in una delibera del consiglio comunale. L’annuncio è diventato qualcosa di più tangibile da alcuni giorni: nella buchetta delle lettere dei possessori di auto ibride della Città Metropolitana stanno infatti arrivando le missive di Palazzo d’Accursio, che annunciano il provvedimento. Non tutti erano preparati. O meglio, in molti avevano comprato una ibrida da poco, senza essere residenti nel Comune di Bologna.

E giù la pioggia di e-mail al Carlino da parte dei cittadini: “Non voglio mettere in discussione il fatto che le agevolazioni per le auto ibride abbiano subito una limitazione, era ragionevole attenderselo – scrive Veronica da Ozzano –, voglio piuttosto porre l’attenzione al fatto che si parla tanto di ragionare in ottica di Città Metropolitana e poi il Consiglio comunale vara un provvedimento che di fatto tratta in maniera diversa i cittadini che risiedono nei comuni dell’area metropolitana rispetto a coloro che risiedono in città”. Stesso tenore da Sandra da Pianoro. “Recentemente ho acquistato un’auto ibrida perché, abitando fuori Bologna e avendo una figlia che frequenta l’università, avremmo potuto entrare e parcheggiare in centro e zona universitaria tranquillamente e senza dover pagare la sosta. Avendo acquistato questo tipo di vettura sia per non inquinare che per poter usufruire dei vantaggi di cui sopra, mi ritrovo ad aver affrontato una spesa importante inutilmente. È questa la ricompensa per chi pensa all’ambiente? Chi devo ringraziare?”.

Insomma, il provvedimento del Comune ha spiazzato molti cittadini. Vero è che attualmente gli accessi in centro delle ibride elettriche risultano di molto superiori al parco macchine: il 6% contro l’1%. Ma cosa cambierà? Per i residenti accessi illimitati invariati, con sosta gratuita nelle aree su strada soggette a tariffazione (strisce blu, comprese le aree a rotazione) per veicoli ricompresi nelle indicazioni della segnaletica verticale. Per chi arriva dalla Regione Emilia-Romagna (non residenti e aziende) accesso alle ibride solo nella Ztl ‘larga’, non nella T e nelle altre zone prima indicate. Cambia la sosta: a pagamento per le ibride che arrivando da fuori nelle aree su strada soggette a tariffazione, per veicoli ricompresi nelle indicazioni della segnaletica verticale. Sarà possibile acquistare un abbonamento mensile o semestrale con sconto del 50%. Quest’ultima agevolazione non è disponibile per il resto d’Italia.

Critiche le opposizioni: “L’amministrazione non è stata in grado di gestire questo fenomeno ed oggi corre ai ripari a danno dei cittadini – attacca Marco Lisei (FI) – . Chi ha acquistato l’ibrida lo ha fatto facendosi due conti in tasca. Il provvedimento andava posticipato almeno di due anni”. Sulle tempistiche batte anche Manes Bernardini (Insieme Bologna): “L’aumento delle ibride va affrontato, ma più a lungo termine. Non si può cancellarlo così all’improvviso, bisogna dare più certezze a famiglie e imprese”.

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