Bologna, bimbi fuggono dall’asilo: maestra nei guai

In una materna di Pianoro: erano tornati a casa. Allertati i carabinieri, la docente dovrà affrontare un procedimento disciplinare

Bambini con i genitori

Bambini con i genitori

Bologna, 9 luglio 2022 - Hanno deciso che loro, dell’asilo, si erano stufati. Così sono usciti, scavalcando (secondo quanto è stato ricostruito a posteriori) prima una piccola staccionata che delimita il cortiletto interno della scuola d’infanzia e poi direttamente attraversando il cancello grande, principale accesso alla struttura, rimasto accidentalmente aperto. Li immaginiamo mano nella mano, i due bambini di quattro e cinque anni che il 23 giugno scorso, poco prima dell’ora di pranzo, si sono allontanati dalla scuola d’infanzia ’Il Colibrì’ di Pianoro, hanno attraversato il vicino parchetto (forse si sono pure fermati per una sosta giochi, chissà) e poi, senza essere notati da nessuno lungo il tragitto, si sono presentati bel belli a casa dalle loro mamme.

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Madri che a quel punto, presumibilmente sconvolte o quantomeno stupite, li hanno riportati dritti alla scuola materna. Chiedendo spiegazioni alla maestra di turno che avrebbe dovuto vigilare su di loro. In realtà le docenti presenti in quel momento in classe erano due, ma una era di sostegno e dedicata a un solo compagno dei due ’fuggitivi’, senza essere tenuta quindi a supervisionare anche gli altri bambini della sezione. Peccato che l’insegnante, a quanto si apprende, avrebbe ammesso di non essersi neppure ancora accorta che i due bambini mancassero all’appello.

Per fortuna, la storia ha avuto un lieto fine per i piccoli protagonisti e non ci sono state per loro brutte conseguenze. Ma di sicuro hanno corso un grosso pericolo, a camminare da soli per il paese.

Ora, l’accaduto è stato segnalato ai carabinieri della stazione di Pianoro direttamente dalla dirigente dell’istituto scolastico, la quale li ha informati della vicenda anche se alla fine nessuno ha sporto denuncia e dunque nessun fascicolo sulla vicenda è finito sul tavolo della Procura, almeno per il momento. Tra qualche giorno sarà la stessa preside a incontrare la maestra alla cui tutela era affidata la sezione dei bambini in questione, per confrontarsi con lei sull’accaduto e raccogliere la sua versione dei fatti davanti a un testimone, oltre che, infine, a stabilire un eventuale procedimento disciplinare nei suoi confronti.

La vicenda ricorda da vicino quelle accadute qualche anno fa (a luglio e a settembre 2017) alle scuole materne Giaccaglia Betti, in Montagnola, e 18 Aprile, sempre in città, e poi quella del 2018 a Castel Maggiore, in cui il piccolo fuggitivo scappò dal cancello rotto e fu recuperato in strada da una passante.

Nel primo caso, due bambini erano sfuggiti alla vigilanza delle maestre del campo estivo dopo essersi dati "il tiro" da soli e, aprendosi il cancello d’ingresso al cortile della scuola materna, erano andati a fare una passeggiata in via Irnerio, dove erano stati però notati e fermati da una ristoratrice che li aveva accolti nel suo locale e aveva chiamato la polizia: la Procura aprì un fascicolo contro ignoti per abbandono di minore, poi archiviato, ma cinque insegnanti e due pedagogisti subirono una sanzione disciplinare.

Nel secondo caso invece i due bimbi della sezione "grandi", cinque anni, un maschietto e una femminuccia, insieme avevano approfittato del momento di distrazione causato dagli arrivi dei primi genitori che venivano a prendere i figli, al pomeriggio, per scappare da un buco nella rete di recinzione dell’asilo e andarsene a giocare sull’altalena del parco lì vicino. Non prima di avere attraversato la strada, attentamente e camminando sulle strisce pedonali, riuscendo a passare inosservati mescolandosi all’andirivieni dei genitori del loro stesso asilo e delle vicine scuole elementari.

Tutte avventure con il lieto fine, insomma, spavento a parte per mamme e papà (e maestre) coinvolti. Anche se non è detto che i piccoli protagonisti se ne ricorderanno, crescendo, benché sia probabile che le loro gesta entrino di diritto nella leggenda familiare.

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