Bologna, bambino di 10 anni si perde e chiede aiuto ai carabinieri

I militari hanno ritrovato i genitori. Il papà: "Ha pedalato per un chilometro per raggiungere la stazione Mazzini e chiedere aiuto"

Una pattuglia di carabinieri

Una pattuglia di carabinieri

Bologna, 11 novembre 2019 - Ha perso di vista la mamma e, non riuscendo più a trovarla, si è fatto una pedalata di un chilometro fino alla più vicina stazione dei carabinieri. Protagonista, un bambino di 10 anni che, sabato pomeriggio, si è presentato fuori dalla stazione Mazzini di via Oretti, guidata dal maresciallo maggiore Piergiorgio Madonno, a chiedere aiuto. «E lì ha trovato dei militari gentilissimi che immediatamente lo hanno messo a suo agio, aiutandolo a rintracciare la mamma, che intanto lo cercava disperata in tutto il quartiere», racconta Paolo, il papà del bambino.

Dove si sono persi di vista suo figlio e sua moglie? «Marika era andata a prendere il bambino a catechismo, erano tutti e due in bicicletta. Più o meno alla rotonda di viale Lincoln mia moglie non ha visto più nostro figlio. Dovevano passare a fare spesa al NaturaSì e così, non riuscendo a rintracciarlo in strada, è andata a cercarlo al supermercato, pensando fosse andato lì».

Il bambino però si era diretto già dai carabinieri. «Io e mia moglie gli abbiamo insegnato che, in situazioni di difficoltà, deve rivolgersi ai carabinieri. E lui ha seguito alla lettera l’insegnamento. Ha pedalato fino in via Oretti, seguendo i cartelli stradali. All’inizio aveva sbagliato ingresso, così ha fatto il giro e si è fermato davanti al cancello. Si vergognava un po’ di suonare, ma i militari di guardia lo hanno visto dalle telecamere e lo hanno subito fatto entrare».

Era spaventato? «È un bambino sveglio, come ha dimostrato. Ai carabinieri che gli chiedevano cosa gli fosse accaduto e se avesse bisogno di aiuto ha spiegato di essersi perso e di aver deciso di andare in caserma perché sapeva di poter trovare chi potesse dargli una mano».

Sua moglie intanto era preoccupatissima. «Ovviamente. Infatti il bambino, che sa a memoria il numero di mia moglie e pure il suo codice fiscale, lo ha subito riferito ai militari che hanno provato a chiamare la mamma. Ma Marika era al telefono con me, perché erano momenti molto concitati e stavamo tutti cercando il piccolo. Quando finalmente ha risposto è corsa alla stazione Mazzini col cuore in gola. È stato nostro figlio per primo a rassicurarla di stare bene. E si era anche divertito in questa avventura: i carabinieri lo hanno subito messo a suo agio, facendogli vedere le divise e i modellini delle macchine dell’Arma. Come tutti i bambini, ne va matto».

Voi abitate in zona? «Abitiamo molto vicino alla zona dove mamma e figlio si sono persi di vista, ma lui sapeva che in casa non c’era nessuno e anche mio fratello, che vive poco distante da noi, probabilmente non c’era. Ha preferito la strada più sicura, anche per non far preoccupare la mamma».

Un’avventura a lieto fine, insomma. «Sì e vorrei ringraziare i carabinieri della Mazzini per la squisita sensibilità e per la professionalità dimostrate, riuscendo subito a rintracciarci e rassicurandoci che il bambino stava bene. Sono stati momenti di panico, ma per fortuna nostro figlio si è affidato alle persone giuste».

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