Barbara Cola in ’Fame’: "Un impegno totalizzante"

Stasera e domani all’Europauditorium nella nuova edizione del musical "Tornare a casa è sempre emozionante, ma il cast è di grandi talenti".

Barbara Cola in ’Fame’: "Un impegno totalizzante"

Barbara Cola in ’Fame’: "Un impegno totalizzante"

Competizione, amori, passione, delusioni, applausi. La lancetta del tempo si è spostata dagli anni Ottanta ad oggi, ma gli ingredienti che hanno permesso a ‘Fame’ di mantenere inalterato il suo successo nel corso dei decenni sono sempre gli stessi.

Il titolo è ispirato al film di Alan Parker, alla serie televisiva e al musical di Broadway, ma quello diretto da Luciano Cannito, ‘Saranno Famosi-Fame il Musical’ è uno spettacolo musicale cui sono stati aggiunti nuovi brani, orchestrazioni moderne e coreografie innovative.

Sul palco, un quartetto di presidi-professori formato dalla bolognese Barbara Cola (Ms. Sherman), Garrison Rochelle (Mr. Myers), Lorenza Mario (Ms. Bell) e da Stefano Bontempi (Mr. Sheinkopf), diretti da Luciano Cannito.

Lo spettacolo, con la compagnia Roma City Musical, va in scena all’EuropAuditorium stasera alle 21 e domani alle 16,30. Barbara Cola, cosa significa portare nella sua Bologna ‘Fame’?

"Quando si fa ritorno a casa c’è sempre molta agitazione, penso di dover in qualche modo dimostrare il percorso fatto. Questa volta però torno a Bologna con il cuore abbastanza leggero, perché ho un cast di grandi talenti che mi affianca e supporta".

A proposito, come ha lavorato con Luciano Cannito?

"Non conoscevo Luciano, con lui ho imparato cosa significhi mettere in pratica un impegno totalizzante. È stato un banco di prova importante per me".

Cosa intende per ‘impegno totalizzante’?

"Il performer è impegnato su tre fronti: il canto, il ballo e la recitazione. In questo caso, per me, è stato totalizzante perché non sono una ballerina, e in ‘Fame’ sono impegnata anche in azioni tersicoree".

È stato difficile?

"Diciamo che avrei preferito sperimentarle a 30 anni. Le coreografie firmate da Luciano Cannito e Fabrizio Prolli sono molto moderne, piene di energia. Totalizzanti, appunto, perché devo ballare assieme a ragazzi di 20 anni. Sarà solo per una manciata di minuti ma accadrà".

Prima di entrare nel progetto di Cannito, cos’era ‘Fame’, per lei?

"Per me ‘Fame’ era tornare a casa da scuola e guardare il telefilm alla tv. Un gruppo di ragazzi a cui mi ero affezionata pomeriggio dopo pomeriggio. Mai avrei pensato di far parte della stessa storia molti anni dopo".

Con Garrison com’è andato il lavoro?

"È stato divertente, il primo giorno mi ha guardata e mi ha detto che ero una secchiona. Abbiamo iniziato a provare senza copione, con la memorizzazione immediata del testo, e io avevo imparato tutto".

E lei si riconosce in quello che le ha detto Garrison? È una ‘secchiona’?

"No, non mi sento così tanto nerd. Se mi chiedono di fare una cosa, la faccio, ma sono anche un po’ pigra".

Quando è in tournée le manca Bologna?

"Diciamo che torno volentieri in città, a casa. Mi ricarico per partire di nuovo".

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