Bollette e caldo fuori stagione Il riscaldamento si accende più tardi Ok ai termosifoni dal 2 novembre

Il Comune firma l’ordinanza. Esclusi dal provvedimento ospedali, scuole, asili, piscine e alcune imprese. Per contenere i consumi visto l’impennata dei prezzi, già si era deciso di prorogare dal 15 al 22 ottobre

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Un po’ la crisi energetica che ha fatto schizzare alle stelle il costo delle bollette, un po’ il caldo anomalo fuori stagione che ha portato molti bolognesi a gite in Riviera romagnola. Da qui, il Comune ha deciso di far slittare al prossimo 2 novembre l’accensione degli impianti di riscaldamento.

Proroga, tra l’altro, caldeggiata anche dall’opposizione di centrodestra a Palazzo D’Accursio, come dimostra l’appello lanciato in mattinata da Fratelli d’Italia che chiedeva, in base al regolamento regionale, al primo cittadino, "a fronte di comprovate esigenze, di ridurre o ampliare il periodo di accensione degli impianti termici". In una nota i meloniani chiedevano che "di fronte alla necessità di risparmiare energia in tutte le sue forme", c’era la necessità di prorogare senza che questo arrechi disagi ai cittadini".

Proprio ieri la vicesindaca Emily Clancy, su delega del sindaco Lepore (che è in missione in Argentina fino a domenica), ha firmato l’ordinanza che riduce il periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento, posticipandone l’accensione a mercoledì 2 novembre.

Dal provvedimento sono esclusi: ospedali, cliniche o case di cura, strutture protette e altri servizi sociali pubblici; scuole materne e asili nido; edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali nei casi legati ad esigenze tecnologiche o di produzione; piscine e saune; sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, che non in stabili condominiali. La decisione, si spiega dal Comune, è stata adottata appunto per le "temperature registrate a Bologna dalle stazioni meteorologiche, sensibilmente al di sopra della media stagionale. Se poi nelle prossime settimane dovesse esserci un improvviso calo delle temperature sarà possibile, con una nuova ordinanza, anticipare di qualche giorno l’accensione".

L’ordinanza, peraltro, è anche "nel solco del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas approvato dal ministero della Transizione ecologica – si sottolinea da Palazzo D’Accursio- che già aveva rinviato l’accensione dei riscaldamenti dal 15 al 22 ottobre per la zona climatica di cui fa parte Bologna".

In pratica, con il nuovo provvedimento adottato da Palazzo d’Accursio a causa del caldo anomalo e per contenere i costi dell’energia, rispetto all’anno scorso i termosifoni si accenderanno quasi 20 giorni dopo.

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