Bologna-Portomaggiore: cantieri nel 2022

Dal governo arrivano 57 milioni per l’interramento dei binari dalla Cirenaica a via Larga: così spariranno cinque passaggi a livello

Presto i lavori per interrare la linea Bologna-Portomaggiore

Presto i lavori per interrare la linea Bologna-Portomaggiore

Bologna, 29 marzo 2021 - Ci sono voluti molti anni. Tra fallimenti, progetti modificati e riproposti, istruttorie, conferenze di servizi, lunghe procedure burocratiche. Ora sembrano finalmente sbloccarsi due progetti molto attesi, che cambieranno il volto di una parte del quartiere San Donato-San Vitale. Uno rappresenta un passo avanti decisivo verso l’interramento – atteso da decenni – della linea ferroviaria Sfm2 Bologna-Portomaggiore, dalla Cirenaica a via Larga. L’altro riguarda il cambio d’uso delle parti di edifici ancora vuote, al piano terra, nel comparto ex Veneta, nell’area delle vie Zaccherini Alvisi, Zanolini e Berlinguer. Dopo l’approvazione, da parte del Cipe, di una variante al progetto originario, "partono gli atti esecutivi per aprire, finalmente, il cantiere dell’interramento della Bologna-Portomaggiore", afferma Simone Borsari, presidente del quartiere San Donato-San Vitale. A gennaio è stato pubblicato il decreto del governo con lo stanziamento definitivo. "Si tratta – calcola Claudio Mazzanti, assessore alla mobilità del Comune – di circa 57 milioni di euro". Due le novità importanti. Sono state accolte le istanze di cittadini e associazioni, che insieme con Quartiere, Comune e Regione avevano chiesto "di mantenere carrabile" il passaggio fra via Cellini e via Scandellara. "Il progetto – spiega Borsari – prevedeva invece lo stop al traffico veicolare, isolando di fatto la zona Massarenti dalla zona Scandellara, dove ci sono scuole, biblioteche, impianti sportivi e parchi". Solo la variante di via Cellini, afferma Mazzanti, "ha un costo stimato di 7-8 milioni di euro". Si realizzerà così l’obiettivo – che è alla base del progetto – di eliminare cinque passaggi a livello urbani dalla linea Sfm2 in corrispondenza delle vie Paolo Fabbri, Libia, Rimesse, Cellini e Larga. La seconda novità, anche questa richiesta da Quartiere e cittadini, "è la realizzazione completa, non solo al grezzo, della nuova stazione Sant’Orsola", spiega Borsari. Una volta completato l’interramento della Bologna-Portomaggiore, sull’attuale tracciato ferroviario "saranno realizzati percorsi pedonali, pista ciclabili e una fascia verde". Il Comune prevede "di bandire la gara europea entro fine anno", afferma Mazzanti. I cantieri, della durata stimata in due anni e mezzo, "potrebbero partire nella primavera del 2022".

Il secondo progetto, nella zona ex Veneta, punta a chiudere un’operazione di riqualificazione urbana dell’area cominciata una ventina di anni fa. E mai completata, a causa del fallimento del consorzio Copalc, cui nel 2017 è subentrata – in veste di "nuovo soggetto convenzionato con il Comune per le opere" – la Fondazione Ceur.

"L’evoluzione nel tempo di domanda in questa parte di città, con l’affermarsi di residenze per studenti, come dimostrano gli studentati in costruzione – si legge in una determina del Comune – può essere integrata con alloggi ricavati nelle unità immobiliari rimaste fin dalla costruzione mai attuate e sfitte".

Una settimana fa è stata firmata l’autorizzazione al deposito del Piano urbanistico attuativo (Pua) "in variante al piano particolareggiato di iniziativa privata" relativo al comparto. La variante riguarda la possibilità che le superfici utili poste ai piani terra degli edifici – per un totale di circa 2.600 metri quadrati – "oggi genericamente destinate dal Piano ad ‘altri usi’, possano essere destinate anche a usi residenziali". Il cambio d’uso, a causa del rumore provocato dal traffico, non sarà possibile ovunque. Sarà "limitato alle parti in cui è stata dimostrata la possibilità di insediare alloggi nel rispetto dei limiti normativi e delle prescrizioni contenute nei pareri ambientali".

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