"C’è poco da reinventarsi. È il colpo di grazia"

Cna guida la protesta di ristoratori, tassisti, allestitori fieristici. Le piccole e medie imprese con le spalle al muro

Migration

Monta la protesta anche fra gli associati Cna. Si è tenuta ieri davanti alla sede di via Aldo Moro la protesta di una quarantina di associati nei confronti delle chiusure e limitazioni imposti alle piccole e medie imprese con il più recente Dpcm. "C’è poco da reinventarsi in un momento come questo – spiega Paolo Carati, ristoratore e presidente Cna Area Bologna Città –. Non si può pensare al ristorante come penalizzazione di un luogo singolo. Ci lavorano dipendenti, famiglie e si tratta dell’approdo di una filiera di qualità molto più profonda, che arriva fino agli stessi agricoltori. Queste ulteriori restrizioni causeranno la scomparsa di molte eccellenze del territorio per il canale Horeca della fornitura al dettaglio". Una stretta sugli orari che stride poi, stando ai protestanti, con le misure di prevenzione e sanificazione imposte alla categoria durante l’estate. "Ci hanno chiesto di fare sacrifici anche economici per continuare a lavorare e lo abbiamo fatto – così Mario Ferrara, titolare dello Scacco Matto –. Per il mio ristorante il 95% del fatturato proviene dalle cene. E se anche i nostri clienti ci sono sempre stati vicini, il continuo terrorismo rispetto ai ristoranti non ci ha mai aiutato. Ora il colpo di grazia". Una vera accettata a un fatturato che nel caso dell’Osteria dell’Orsa è stato "del 50% netto a partire già da lunedì scorso" commenta il titolare Marco Orienti.

Ma non ci sono solo ristoratori ai piedi della Torre di Cna. Ci sono allestitori fieristici, come Vanessa Guerzoni, Cristina Cioni, Stefano Cinti, Antonella Galletti, Paola Martino, Domenico Gagliardi e Gabriele Pretolani, che con lo stop agli eventi congressuali sono fortemente penalizzati. Come i tassisti, per cui lo smart working torna a infierire su una ferita che sanguina da marzo. "Queste chiusure impediscono di fatto alle persone di muoversi dopo le 18 – spiega Riccardo Carboni, presidente Cotabo –. Il nostro servizio paga dazio in maniera molto pesante e non ha mai ricevuto nessun sostegno diretto. Dopo l’ultimo Dpcm, le entrate sono di nuovo crollate perché le persone si spostano ancora meno. Il Governo deve intervenire".

Francesco Zuppiroli

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro