
"La situazione è incerta, a dir poco". Tauro Stella, co-proprietario di ’Stella Operazioni Doganali’ commenta così i prossimi dazi americani...
"La situazione è incerta, a dir poco". Tauro Stella, co-proprietario di ’Stella Operazioni Doganali’ commenta così i prossimi dazi americani nei confronti dell’Europa. La sua impresa ha sede nell’Interporto e supporta le altre attività nelle scelte procedurali tipiche delle fasi preliminari ed esecutive delle pratiche doganali. Dunque, i dazi che Donald Trump ha annunciato che vorrà imporre a brevissimo, costituiscono una discreta complicazione anche per chi deve aiutare le imprese in questo difficile ma necessario processo. Facendo riferimento, quindi, alle novità annunciate dalla Casa Bianca e che "sarebbero dovute partire già dal 12 marzo, sto chiedendo alla mia clientela di informarsi da chi ha già esportato i propri beni in Usa se questa tassazione sia avvenuta e con quali modalità", dice Stella.
La motivazione di Trump è quella di proteggere le industrie dell’acciaio e dell’alluminio americane. Ci sono due provvedimenti: uno riguarda i materiali ferrosi, classificati con codici doganali; il secondo invece è più specifico sui macchinari. Trump provoca l’Europa, oppure no?
"Guardando ai tanti messaggi che ci sono arrivati dai clienti posso dire che regna l’incertezza. Un broker, ad esempio, mi ricordava come spesso Trump annunci una manovra, per poi tornare almeno parzialmente sui suoi passi, dunque vedremo cosa accadrà questa volta. Di sicuro, degli extra costi faremo fatica a esportare negli Stati Uniti poiché, se non cambierà idea, il presidente americano imporrà il 25% di costo in più sulle esportazioni di ferro, acciaio e alluminio. E poi, riguardo all’esportazione dei macchinari, andrà calcolato il valore percentuale di acciaio contenuto nei singoli beni. Una cosa molto complessa, quindi".
Inoltre, dal primo Aprile, potrebbero scattare altri balzelli su diversi beni.
"La Casa Bianca parla di nuove tariffe ma è tutto speculativo e non c’è nulla di confermato, mi fanno sempre sapere dagli Stati Uniti. Qualcuno vorrebbe che il presidente si fermasse per qualche mese e ci concedesse una pausa, vedremo".
E non si potrebbe pensa di cercare nuovi mercati dove esportare le nostre merci?
"Molte aziende esporterebbero in Russia, ma i ricambi delle macchine automatiche esportatrici, avendo un loro codice doganale specifico, non sono trasportabili. Un’idea potrebbe essere quella di esportare in Cina. Noi importiamo tanto da loro, sarebbe giusto che anche loro prendessero qualcosa in Unione europea".