Caldo Bologna: torna Lucifero, weekend bollente

L’allerta: temperature oltre i 35 gradi da domani a lunedì. E la storia parla da sé: sotto le Torri, da sempre, l’estate si fa torrida

 Una turista si rinfresca in Piazza Maggiore

Una turista si rinfresca in Piazza Maggiore

Bologna, 20 agosto 2021 - Le condizioni climatiche hanno sempre suscitato l’interesse degli autori delle cronache bolognesi dei secoli scorsi che si soffermavano sul clima quando il troppo caldo, il troppo freddo, la troppa neve, la molta pioggia o la mancanza di pioggia, potevano minacciare i raccolti. Per garantire l’alimentazione popolare le stagioni non dovevano fare scherzi. Lo spettro che si aggirava nei secoli scorsi aveva un nome: la carestia. Tuttavia, le antiche cronache non segnalano le temperature col metodo odierno, cosa che avvenne dall’Ottocento.

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Vi sono, però, episodi che attestano la difesa dalla calura estiva: ad esempio, un’importante cronaca scritta dal francescano Luigi Rinieri, più volte Guardiano dell’Osservanza, si sofferma sull’esigenza di piantare alberi lungo la via dell’Osservanza per consentire ai frati di difendersi dal caldo.

Un altro frate dell’Osservanza in una sua cronaca fa presente come nel 1724 "dalli 24 luglio sino li 31 ottobre non piovve" e così pure nel 1725 "dalli 28 maggio sino alli 7 agosto non piovve".

Le alte temperature si fecero sentire durante la peste nel 1630: il caldo dei mesi di giugno e luglio aveva aggravato le condizioni dei malati nei lazzaretti che cercavano sollievo all’ombra. Nel lazzaretto femminile alla SS. Annunziata, nel solo mese di luglio, morirono oltre 700 donne, otto medici e il direttore. E fu il caldo dei mesi di luglio e agosto 1630 ad autorizzare, per ragioni igieniche, la sepoltura dei cadaveri in due fosse comuni, nei pressi del ponte del Reno e del ponte del Savena.

Analogamente accadde quando Bologna per ben cinque volte dovette difendersi dal colera: il 10 agosto 1849 Enrico Bottrigari scrisse: "A Bologna si vive in molta apprensione per l’avvicinarsi del cholera morbus e tanto più si teme pel forte caldo che domina". Lo stesso Bottrigari segnalò che nell’agosto 1865 la temperatura superò i 35 gradi facendo "rialzare la testa all’epidemia".

Una delle più alte temperature registrate nell’Ottocento furono i 36,3 gradi del 18 maggio 1870. Ma il Ferragosto del 1952 fu davvero torrido: i termometri arrivarono a 40 gradi. Negli ultimi 40 anni, dal 1980 ad oggi, la media delle temperature massime registrate a Bologna ha avuto il seguente andamento: 1980, 30,1°; 1985, 31,8°; 1990, 30,7°; 2000, 31,8°; 2005, 27,8°; 2010, 29,2°, 2015, 21,6°: 2020, 31,3°. Nel luglio 2021 la media della temperatura massima è stata di 32,6° inferiore solo a quella del 1988 che fu di 32,9°.

 

 

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