Caro-affitti a Bologna, la ricetta del rettore: "Fondi Pnrr per i canoni"

Molari: "Il tema c’è tutto, lo Stato deve dare in comodato le aree demaniali"

Bologna, 11 maggio 2023 – Usare le aree demaniali, che il governo dovrebbe concedere in comodato d’uso, per realizzare studentati e alloggi per studenti. Il cui canone andrà poi calmierato con i fondi nazionali, magari dal Pnrr. A rilanciare l’idea è Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna.

Le tende piantate dagli studenti davanti al rettorato di Bologna. Nel riquadro il Rettore Giovanni Molari
Le tende piantate dagli studenti davanti al rettorato di Bologna. Nel riquadro il Rettore Giovanni Molari

Rettore Molari, gli studenti protestano contro il caro-affitti piantando tende in via Zamboni. Il problema esiste?

"Certo che sì. I prezzi troppo alti in città sono una realtà, così come lo è la cronica mancanza di alloggi. I motivi sono vari: l’aumento degli studenti, dei turisti, delle aziende che hanno investito su Bologna, e penso anche al Tecnopolo e al Centro di supercalcolo. Le tende davanti al rettorato? Non sono una novità, la protesta è stata organizzata anche in altri atenei".

Finora cosa avete fatto per contrastare il fenomeno?

"Abbiamo stipulato accordi con la Guardia di finanza per cercare di combattere il fenomeno di affitti e dei B&B illegali, abbiamo rinnovato anche per quest’anno l’erogazione di 600 borse da 1000 euro come contributo per i canoni. Messaggi che abbiamo voluto dare. Stiamo collaborando con il sindaco Lepore, per trovare alloggi in città e sfruttare le aree dismesse del Demanio, come le ex caserme. Mi sto dando da fare a livello nazionale, perché il problema è davvero sentito ed è stato affrontato anche a livello di conferenza dei rettori".

Proprio il presidente della Conferenza dei rettori italiani, Salvatore Cuzzocrea, ha proposto di usare i fondi Pnrr per riconvertire edifici e dare subito alloggi a basso prezzo.

"Ci sono già fondi stanziati del Pnrr, due tranche sono state date per supportare la legge 338/2000 (sulla realizzazione di studentati, ndr) e gli investimenti dei privati. Adesso una terza tranche andrà a supportare i bandi delle università".

A febbraio lanciò un monito, dicendo che chi sfrutta gli studenti non ha a cuore il futuro. Oggi è cambiato qualcosa?

"Continuo a sostenerlo, basta vedere quanto si sono diffusi gli studentati con tariffe oltre i 400 euro mensili. A livello di studentati pubblici, ne abbiamo due in mente, candidati al finanziamento tramite la legge 338/2000. Si tratta di due residenze, una in via Bellinzona e una in via Filippo Re, a breve aspettiamo i risultati dei bandi. Io credo che la terza tranche di fondi Pnrr vada utilizzata per calmierare gli affitti. Il percorso che immagino è questo: lo Stato dà le aree demaniali in comodato d’uso gratuito, le imprese investono e ristrutturano edifici in affitto e il nostro contributo va usato per tagliare le tariffe dei canoni".

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