Caso Cospito, Lepore ‘assolve’ Clancy "Ma la sua è una opinione personale"

Il sindaco: "Un eccesso di umanità non va punito". Begaj (Coalizione civica): "Emily ci rappresenta tutti"

Caso Cospito, Lepore ‘assolve’ Clancy  "Ma la sua è una opinione personale"

Caso Cospito, Lepore ‘assolve’ Clancy "Ma la sua è una opinione personale"

di Paolo Rosato

Firme a sostegno dell’allentamento del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito (già condannato per aver gambizzato l’ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi), posizioni apparentemente irrituali per i vertici di Palazzo d’Accursio e stupore da parte dei figli delle vittime del terrorismo: terremoto a Palazzo d’Accursio? Anche no, il sindaco Matteo Lepore ha assolto la sua vice Emily Clancy. Due giorni fa l’esponente di Coalizione civica aveva annunciato su Facebook di aver firmato l’appello rivolto al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a tutela della vita di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto nel carcere di Bancali a Sassari e in sciopero della fame da 80 giorni per protestare contro il regime del 41 bis in cui è ristretto. "L’azione di Cospito interpella le nostre coscienze e solleva questioni di etica e di diritto fondamentali, tra cui l’autodeterminazione dell’individuo e la dignità della persona – aveva scritto Clancy su un lungo post –. Le possibilità di soluzione non mancano, a cominciare dalla revoca del 41 bis con ogni necessaria cautela: è questa l’urgenza". Una presa di posizione netta, esplicitata peraltro sul profilo social politico della vicesindaca, che però non ha fatto saltare sulla sedia il sindaco. Anzi. Il primo cittadino ha preso nota e fattivamente poco più: da Palazzo D’Accursio hanno fatto sapere che la vicesindaca Clancy ha espresso un’opinione a titolo personale e legittima, nell’alveo della libertà di espressione. L’appello, si è sottolineato dall’entourage del sindaco, è stato sottoscritto anche da autorevoli giuristi ed intellettuali. Non ci sarà quindi, viene spiegato dal Comune, nessun provvedimento sulle deleghe "come chiede la Destra, anche perché il sindaco non è abituato a punire i propri assessori per eccesso di umanità. Mentre sul merito specifico della vicenda il sindaco non intende intervenire".

Nel dibattito che poi ieri ha tenuto occupata l’aula del Consiglio comunale, la posizione della sinistra di maggioranza è stata rinforzata da Detjon Begaj, capogruppo di Coalizione civica. "Ringraziamo la vicesindaca che ci rappresenta in tutto e per tutto – ha detto Begaj, che ha sottolineato come anche lui abbia firmato l’appello per Cospito –. L’appello vede tra i primi firmatari grandi personalità (tra i quali Don Ciotti, Gherardo Colombo, Alex Zanotelli e Massimo Cacciari, ndr): tutti soggetti che non credo siano conniventi con le attività anarchiche. Il 41 bis è un regime disumano: stiamo parlando di una persona che se morirà sarà una vittima di Stato e ce ne pentiremo". Un distinguo sulle parole di Emily Clancy, che a Palazzo d’Accursio detiene tra le altre cose le deleghe alla Casa e all’Economia della notte, ha tenuto a farlo il capogruppo del Pd in Comune, Michele Campaniello. "Condanna ferma per gli atti di violenza anarchica – ha dichiarato Campaniello –. Il caso Cospito però è complesso ed è anche sub judice una valutazione da parte della Consulta, peraltro l’appello è stato firmato da costituzionalisti e fini giuristi. Alcuni aspetti però, lo ripeto, vanno scissi: la riforma del 41 bis non c’entra nulla in questa vicenda e bisogna condannare i fatti gravi che si stanno verificando in tutta Italia. Su un clima del genere bisogna stare attenti a misurare le parole, per evitare che si confondano temi e tematiche".

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