Caso Palamara, Giovannini chiede le chat

Nel mirino la sentenza con cui fu censurato dal Csm Interrogazioni di Pd e FdI

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La bufera che ha investito l’ex consigliere del Csm, Luca Palamara, sfiora Bologna, visto che Palamara fu l’estensore della sentenza con cui il Csm condannò alla censura l’ex procuratore aggiunto Valter Giovannini. E dopo la pubblicazione, su ‘La Verità’, di un articolo in cui si riportano stralci di conversazioni da cui emergerebbe che Palamara delegò la redazione di parte della sentenza a un altro magistrato, Giovannini incassa la "piena solidarietà" della Giunta emiliano-romagnola dell’Anm. Giovannini fu sanzionato (il provvedimento è stato confermato in Cassazione) per il caso di Vera Guidetti, farmacista di 62 anni che uccise la madre e poi si suicidò, due giorni dopo essere stata ascoltata a sommarie informazioni (e quindi senza la tutela di un avvocato) dal pm, nel marzo 2015, come testimone in un’indagine su un furto di gioielli. Viste le ammissioni fatte, la donna avrebbe dovuto essere indagata: e al magistrato viene contestato proprio di aver trascurato le garanzie difensive a tutela della donna, contestazione che portò alla censura. Sulla questione sono intervenuti i deputati Galeazzo Bignami di Fdi e Andrea De Maria del Pd. Il primo chiede, in un’interrogazione che presenterà al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, "per quale motivo il giudice Clivio non ha ritenuto di cofirmare il provvedimento, pur avendo partecipato alla sua redazione". Anche De Maria annuncia un’interrogazione "per fare chiarezza sul provvedimento disciplinare". Da parte sua Giovannini ribadisce che chiederà alla Procura di Perugia, tramite il suo legale Luca Moser, "tutte le chat che si riferiscono alla mia vicenda disciplinare".

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