CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Centrodestra respinge accuse di boicottaggio alla cerimonia delle stragi di Bologna

Esponenti del centrodestra negano strategia dietro l'assenza alla cerimonia delle stragi, definendo la polemica sterile.

Matteo Di Benedetto, Lega

Matteo Di Benedetto, Lega

"Una polemica pretestuosa, vuota, sterile". Reagiscono tutti allo stesso modo gli esponenti di centrodestra che, contattati, assicurano che non era in atto "nessuna precisa strategia, nessuna scelta" ieri, quando l’opposizione ha disertato in massa la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai familiari delle vittime delle stragi del 2 agosto, Ustica e Uno Bianca. I banchi della minoranza restano deserti per tutta la cerimonia. Un’assenza totale che sembra offrire un fantastico assist alla sinistra contro l’opposizione: da settimane tra i due schieramenti volano accuse pesanti e reciproche, dopo la marcia neofascista su Bologna (e quella, più di recente, su Brescia).

E se dall’amministrazione attaccano e parlano di quella di ieri mattina come di un’altra "occasione persa" per dimostrare unità, insorgono i rappresentanti della destra e smentiscono che quanto accaduto sia stato il frutto di una precisa, concordata scelta. A cominciare da Nicola Stanzani (Forza Italia): "Sulle stragi di Bologna siamo tutti uniti da sempre e la stumentalizzazione politica la sta mettendo in atto chi ora fa polemica. Chi strumentalizza le vittime è da cercare in chi sta alimentando questa polemica, che non è rispettosa dei morti e non è degna della più becera delle opposizioni. Invece, ahimè, viene da chi governa la città. Noi non abbiamo problemi con la storia (il sindaco Lepore ieri ha detto che con la storia il centrodestra ha un rapporto malato, ndr), il mio partito si ispira a De Gasperi, La Malfa, Saragat, Don Sturzo, Einaudi. Ho paura che tutto questo insistere sui problemi del centrodestra – incalza Stanzani – sia per nascondere i problemi della sinistra. Come la polemica sulla fenice trans che in realtà nasconde i problemi del rimpasto della giunta e quelli nella gestione della città. C’è una polemica continua da parte di chi dovrebbe governare e che invece fa opposizione all’opposizione". Riguardo l’iniziativa di ieri, comunque, "non potevo partecipare per motivi lavorativi e anche personali, e non è facile conciliare il lavoro con gli impegni istituzionali, specie in questo periodo. In ogni caso, semmai avrei mostrato dissenso in modo esplicito, di certo non tramite la mia assenza".

"Io non sapevo nemmeno ci fosse la cerimonia – spiega Francesca Scarano, Frateli d’Italia –, ma difficilmente partecipiamo alla consegna delle turrite. Stiamo parlando dell’assenza in una giornata in cui non siamo nemmeno operativi a Palazzo. Mi dispiace per questa polemica, che è sterile, fuorviante, fuori luogo".

Dello stesso avviso Matteo Di Benedetto, Lega: "Personalmente avevo un impegno (ieri mattina, ndr), la nostra assenza non è stata affatto il frutto di una scelta precisa. Peraltro non mi sembra di aver ricevuto nulla, comunque se è arrivata una comunicazione si dev’essere persa tra le altre mille che invia il Comune. Quella di Lepore è l’ennesima polemica sterile, che lascia il tempo che trova. Se c’è qualcuno che ha problemi con la storia, quello è lui. Continua a occuparsi e a preoccuparsi di situazioni che non riguardano i bolognesi, ma tutt’altro. Non sapevo non ci fossero altri di centrodestra (ieri). Il rapporto malato con la storia ce l’ha chi non riesce mai a parlare di altro", la frecciata all’indirizzo del sindaco.