
Fanno downhill in uno dei luoghi simbolo della città e il sindaco Lepore li stronca: "E’ pericoloso". Ma l’ex sardina Santori, consigliere delegato agli eventi, li difende: "I beni artistici non sono intoccabili".
Il portico più lungo del mondo trasformato in una pista di ‘downhill’. No, l’intelligenza artificiale non c’entra. Si tratta del video dei ragazzi di ‘Bolo.riders’ che qualche notte fa, armati di GoPro, si sono lanciati in mountain-bike giù per i quattro chilometri e 666 archi del porticato patrimonio dell’Unesco di Bologna. Un’impresa spericolata che fa discutere. Con il sindaco di Bologna Matteo Lepore che condanna l’impresa e il suo consigliere delegato a Turismo e Grandi Eventi, l’ex Sardina Mattia Santori, che sogna di coinvolgerli in un evento organizzato dal Comune. Se il video con le bici tra curve e impennate nella pagina della community ’Bolo.Riders’, dedicata ad analoghe prove di agilità estrema, ha raccolto molti commenti entusiastici per la performance dei due ciclisti, altrove c’è chi ha contestato aspramente la scelta della ‘location’, trattandosi di un portico di un valore storico artistico unico. Non solo. C’è anche chi si è concentrato sulla pericolosità della discesa spericolata in un percorso frequentato, giorno e notte, da fedeli, camminatori, turisti. Una preoccupazione condivisa anche da Lepore: "Mi stupisce che qualcuno abbia scritto che ci fosse un’autorizzazione da parte del Comune. Sono cose che non si devono fare e molto pericolose".
Più morbido Santori che, invece, ’assolve’ l’impresa. E mette anche un ’like’ alla pagina di ’Bolo.riders’. "Questi ragazzi li conosco, sono atleti professionisti, non sono improvvisati – dice Santori –. Ma prima del ’like’ ho letto le rassicurazioni dei ciclisti sul percorso". Per il consigliere Pd "i giovani partecipano a tantissimi eventi, ma è chiaro che devono metterli a terra con tutti i crismi, chiedendo i necessari permessi. Per questo, avrebbero dovuto coinvolgerci, avremmo potuto organizzare qualcosa assieme con autorizzazioni ad hoc".
Da qui, Santori apre il dibattito: "Dobbiamo aprirci all’innovazione, i beni artistici non sono intoccabili, vanno vissuti. Come amministrazione abbiamo già organizzato eventi particolari, penso allo slackline coi funamboli tra la Torre Prendiparte e la Cattedrale". Da parte loro, i membri di ‘Bolo.riders’ hanno spiegato di essere "tutti professionisti" che promuovono "il freestyle in tutte le sue forme. Siamo tutti consapevoli – precisano – dei rischi che corriamo". E in merito al video, puntualizzano in una story su Instagram di aver girato "in un giorno infrasettimanale alle 2 di mattina, con ’osservatori’ all’inizio, in mezzo e alla fine del percorso; è stato girato una singola volta senza arrecare alcun danno".
Questo non ha limitato le polemiche, con la consigliera di Forza Italia del Quartiere Porto-Saragozza Annamaria Cesari che ha ribadito la necessità "d’installare telecamere".
Rosalba CarbuttiNicoletta Tempera