FRANCESCO MORONI
Cronaca

Città 30, Cna chiede un nuovo tavolo: "Serve ragionare sulle varie zone"

Il direttore Pazzaglia: "Cantieri e codice della strada, cambiano le esigenze: valutiamo cosa va e cosa non va"

Era il 16 gennaio 2024 quando il Comune ha introdotto le sanzione per il superamento dei limiti di velocità grazie alla Città 30: esattamente un anno fa. Nel riquadro in alto, invece, il direttore di Cna Claudio Pazzaglia

Era il 16 gennaio 2024 quando il Comune ha introdotto le sanzione per il superamento dei limiti di velocità grazie alla Città 30: esattamente un anno fa. Nel riquadro in alto, invece, il direttore di Cna Claudio Pazzaglia

Direttore Claudio Pazzaglia, un anno fa esatto scattavano le sanzioni per la Città 30. Qual è il bilancio di Cna dopo 12 mesi di provvedimento?

"Bologna 30 si è incrociata con la Bologna dei cantieri. Quindi il primo aspetto da considerare è che i lavori sulle strade hanno preso decisamente spazio nella mente di cittadini e imprenditori e nell’opinione pubblica".

Questo ha cambiato tutto?

"Rispetto al tema di una velocità ridotta, chiaramente i cantieri hanno agevolato l’applicazione dei 30 chilometri orari".

Il provvedimento è finito un po’ nel dimenticatoio, però?

"Al di là dell’impatto iniziale, che presupponeva un cambiamento educativo verso una città più lenta, alla fine il Comune sembra aver adottato il buon senso per quanto riguarda i controlli...".

Che intende?

"Non c’è più stata una caccia alle streghe, ecco. Poi ci sono alcune vie, oggi a 30 all’ora, su cui secondo noi è utile aprire un ragionamento".

Quale?

"I limiti in alcune strade vanno ridefiniti, noi auspichiamo che ci sia un’analisi sulla zonizzazione dei 30 all’ora. Non era un esperimento, per carità, ma dopo un anno è utile tracciare un bilancio e noi ci aspettiamo che nell’opinione pubblica questa vicenda sia stata digerita".

Occorre, quindi, sedersi a un tavolo e ragionare su ciò che funziona e ciò che non va?

"Esatto. Poi sappiamo che ci sono alcune forze politiche che stanno raccogliendo le firme e lavorando per proporre un referendum consultivo. Noi, dal canto nostro, siamo convinti che il sistema del muro contro muro non risolva mai niente".

Quale soluzione, dunque?

"Come ho detto, auspichiamo ci sia un tavolo di consultazione dove ragionare sulle varie zone 30. E che dovrebbe riguardare anche i temi satelliti, come quello delle ciclabili e delle aree pedonali. Questo anche perché c’è un altro fattore che è entrato in gioco...".

La riforma del codice della strada?

"Sì. In qualche maniera bizzarra, le regole potrebbero diventare ancora più punitive quando non si rispettano i limiti. Ecco perché credo che il Comune possa istituire un tavolo insieme con le associazioni che rappresentano artigiani, imprenditori, stakeholder per eventuali ripensamenti su alcune aree".

Questo è il vostro pensiero, insomma.

"Soprattutto perché, con i cantieri del tram, le abitudini e le consuetudini dei bolognesi sono state stravolte. E non è ancora finita, anzi, si stanno intrecciando ulteriori cantieri e linee che devono partire".

La mobilità cambia.

"Per certi aspetti sarebbe molto più bello andare tutti a piedi, girando tra i nostri negozi di prossimità".

Il commercio soffre anche in conseguenza degli stravolgimenti che la città sta vivendo?

"Il contesto economico non sta vivendo la più florida delle situazioni. All’orizzonte si presenta una stagnazione economica anche nella nostra città, che forse viene percepita meno, perché Bologna resta una realtà multiforme, con tante filiere produttive, dal turismo al commercio".

Qual è il quadro?

"Ci aspetta una riduzione dell’indotto per il settore manifatturiero, che abbiamo denunciato un mese fa, ma anche per quanto riguarda la metalmeccanica e l’abbigliamento c’è un po’ di stagnazione. E l’edilizia è di nuovo in calo, poiché è finita una serie di agevolazioni".

Serve ragionare, in sostanza.

"Non apriamo una polemica sull’adozione dei 30, ma ragioniamo se questo limite è coerente e conforme alla mobilità cittadina. Se ci sono aspetti da variare, siamo a disposizione: abbiamo due anni di tempo prima di vedere il tram operativo, adesso è il momento di agire".