Città 30, il ministero tira dritto: "La sentenza del Tar metterà ordine"

E sulla rinuncia alla sospensiva, il dicastero dei Trasporti precisa: "Scelta dei ricorrenti per velocizzare i tempi". E avverte il Comune: "La revisione delle ordinanze ha una scadenza". Il Pd punge: "Tra poco si vota..."

Città 30, il ministero tira dritto: "La sentenza del Tar metterà ordine"

Città 30, il ministero tira dritto: "La sentenza del Tar metterà ordine"

Bologna, 18 aprile 2024 – "Su Bologna Città 30, la posizione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata chiara fin dall’inizio: sui limiti di velocità è il Codice della strada a parlare. Da qui, la direttiva del primo febbraio, l’interlocuzione con il Comune e ora la memoria depositata al Tar".

Il Mit, in una nota, tiene il punto e precisa – dopo che ieri si è svolta la prima udienza davanti ai giudici amministrativi dell’Emilia-Romagna che hanno fissato la discussione di merito per il 23 ottobre – che "lo scopo della memoria è offrire elementi di valutazione al giudice amministrativo sulle ragioni tecniche e normative che devono essere ponderate nell’attuazione dell’articolo 142 del Codice della strada che, si ricorda, legittima limitazioni della velocità solo in ‘determinate strade o tratti di strada". Il ministero guidato da Matteo Salvini, che sostiene il ricorso al Tar di due tassisti e del capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Cavedagna, contro la Città 30, precisa il passaggio sulla rinuncia alla sospensiva del provvedimento che aveva fatto esultare il Comune: "Sono stati i ricorrenti a ‘rinunciare’ al cautelare (che mirava a bloccare i provvedimenti emessi dal Comune, ndr) per chiedere di avere in termini anticipati (e quindi non tra alcuni anni, ma tra alcuni mesi) una sentenza di merito che finalmente potrà mettere ordine sul tema".

Infine, un avvertimento al Comune: "Sulla sicurezza stradale servono certezze giuridiche, per questo il ministero ha voluto richiamare l’amministrazione comunale al rispetto della legge, senza con ciò voler ridimensionare l’autonomia comunale. La revisione delle ordinanze non può certo essere ‘sine die’ e il ministero continuerà a vigilare". Punge il capogruppo Pd, Michele Campaniello: "Sono confuso. Assurdo che un ministero ricorra al Tar contro un solo Comune. Ma, del resto, tra poco si vota...".

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