Così il Pd prepara il ring delle primarie

La candidatura dell’assessore alla Sicurezza ha cambiato le carte in tavola. Il consigliere Zanetti: "Alberto dimostra concretezza"

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Ha cambiato tutto la candidatura di Alberto Aitini. Il concreto passo in avanti dell’assessore alla Sicurezza della giunta Merola, nell’aria da giorni, ha di fatto messo un punto: si va alle primarie. Non ci sono altre strade, ora, per la Federazione provinciale del Pd, se non quella di accompagnare il partito a una sfida interna che pure in molti, anche dal versante vicino all’altro concorrente Matteo Lepore, auspicavano fino a poco tempo fa come un ineludibile esercizio di democrazia interna. Insomma, se non dovessero esserci scossoni nel prossimo mese, le primarie si faranno, Aitini è deciso ad andare fino in fondo, lo dirà nella Direzione dem di giovedì 18 marzo. I numeri ce li ha, come ce li ha Matteo Lepore grazie all’accordo tra correnti che tiene dentro anche Andrea De Maria e Gianluca Benamati. C’è distanza sulla visione della città, tra Lepore e Aitini, e le primarie potranno essere anche un sano faccia a faccia su come guidare Bologna fuori dalla pandemia. In questo senso, ha fatto rumore in città la proposta di Aitini di ridestinare i 40 milioni di euro destinati al restyling del Dall’Ara, di girarli sugli investimenti per il welfare, in una fase così delicata. Già un caldo tema da campagna elettorale.

Aitini potrebbe dover desistere dal voler fare le primarie solo per ragioni sanitarie, in primavera si spera che i contagi possano calare. La Federazione guidata da Luigi Tosiani, non è un mistero, per dare un segnale di unità in linea con la ripartenza nazionale del partito sperava di poter arrivare a un accordo unitario, su Matteo Lepore. Di fatto Aitini ‘costringe’ tutti gli altri a doversela giocare. E con diversi sostenitori al suo fianco, come tutta l’area che fa riferimento a Giuseppe Paruolo e a Base Riformista di Francesco Critelli. Ieri l’intervista dell’assessore sul Carlino ha fatto il giro dei social, con un pieno di like, diverse centinaia, e numerosi commenti e condivisioni.

Palese il sostegno di molti cittadini comuni e di esponenti Pd, come quello del consigliere Vinicio Zanetti: "Alberto in questi anni ha dimostrato concretezza, difendendo i più deboli partendo dalla legalità". L’assessore ha incassato anche la strizzatina d’occhio di uno dei fondatori di Bologna Forum Civico, Stefano Sermenghi, ex Pd. "Benvenuto Alberto, nel Pd di sicurezza non si può parlare". Silenzio invece da parte di alcuni big del partito, da De Maria fino allo stesso Lepore. La presa d’atto di uno scatto in avanti forse inaspettato. Il sindaco Virginio Merola ha invece applaudito la nomina a nuovo segretario Pd di Enrico Letta. "Partecipazione, Europa, umanesimo e tecnica che camminano assieme, prossimità, giovani. C’è molta Bologna nel discorso di Enrico Letta. E c’è anche la battaglia per la libertà di Patrick Zaki che dalla nostra città è diventata patrimonio di tutta l’Italia. Un giorno di speranza per il Pd".

pa. ros.

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