"Covid, ipotesi altro hub Nuovo vaccino nel 2023"

Paolo Pandolfi (Ausl): "Più sensibilità, ma non c’è la corsa per la quarta dose". I contagi quota 1.650. Preoccupa l’influenza stagionale: "Rischio epidemia"

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Il Covid sta circolando di nuovo in maniera diffusa. Ma "non c’è una corsa ai vaccini". A fare il punto è Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, ieri all’hub di Casalecchio per l’avvio delle somministrazioni delle quarte dosi agli over 60 e per la fascia 12-59 se fragili. "In questo momento – riprende – abbiamo una fiammata, ma non è una corsa vera ai vaccini. Non c’è bisogno di prenotarsi oggi per domani". Anche ieri i numeri dei nuovi positivi erano ampiamente sopra mille (1.650 e un morto di 93 anni), ma con un calo rispetto alle 24 ore precedenti. "E abbiamo oltre 400 persone in ospedale mentre qualche giorno fa eravamo sotto i 300". Sul fronte vaccini, comunque, "siamo pronti e abbiamo fatto già una programmazione certa fino al 7 agosto: la gente in questo momento è un po’ più sensibile". Dal punto di vista della copertura, "abbiamo un quarto di persone over 80 vaccinato con la quarta dose, quindi un numero ancora relativamente basso. Il nostro obiettivo è raggiungere almeno la metà di queste persone".

L’hub di Casalecchio resterà in funzione fino a fine anno, come previsto. Intanto, dichiara Pandolfi, "stiamo cercando di capire se per la nuova campagna servirà un altro hub. Vedremo cosa succede a novembre". Dalla prossima settimana, in ogni caso, alla struttura di Casalecchio saranno affiancati anche i due centri vaccinali del Maggiore e del Bellaria, che saranno riaperti. La verità è che il Covid "ci ha spiazzato più volte – ammette – perché è molto diverso dagli altri. Un virus respiratorio che aumenta i contagi in estate non si era mai visto. D’altronde siamo di fronte a una società completamente diversa dal passato, dove ci sono forti relazioni e contatti nel luogo in cui si vive e anche al di fuori, con grande rapidità di movimenti e di circolazione. In estate abbiamo anche un rischio dovuto ai luoghi con il condizionamento d’aria, che vuol dire anche in quel caso creare assembramenti. La vera differenza però è che si modifica molto di frequente e le varianti sono tante e non sempre sono più buone, come pensava qualcuno".

I nuovi vaccini arriveranno in autunno. Ma quelli aggiornati alle ultime varianti non saranno disponibili prima del 2023. "I vaccini non possono correre dietro a tutte queste varianti. Tecnologicamente non si riesce – confida il medico –. C’è una tecnologia e una produzione specifica quindi non si può fare in modo che ci siano tanti vaccini quante sono le varianti. Si fa una scelta di tipo epidemiologico per vedere quali sono le varianti dominanti e più pericolose". Pandolfi si dice preoccupato anche per l’influenza stagionale: "L’epidemia è dietro l’angolo perché non ha potuto sfogarsi negli ultimi due o tre anni".

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