Covid Bologna, ripartono hotel e locali ma manca personale

L’allarme di Ascom: "Un buco del 30%, l’intero settore ora è considerato a rischio. Colpa delle chiusure indiscriminate"

Ascom e Federalberghi: "L’intero settore in questo momento non è più attrattivo"

Ascom e Federalberghi: "L’intero settore in questo momento non è più attrattivo"

Bologna, 23 giugno 2021 - Alberghi, ristoranti e locali hanno riaperto da qualche settimane e si apprestano ad affrontare la stagione estiva nella speranza di riprendere un giro d’affari martoriato dal Covid. Ma c’è un grande ostacolo: la carenza di personale. L’allarme lo lanciano direttamente le attività e le associazioni di categoria, con Confcommercio Ascom e Federalberghi che puntano il dito: "Colpa delle chiusure indiscriminate causate dal Covid e delle politiche del lavoro". "I pubblici esercizi hanno ripreso a lavorare dopo mesi di chiusura – spiega Vincenzo Vottero, presidente di Fipe-Confcommercio Ascom –, la vita sta tornando alla normalità, ma sull’uscio dei pubblici esercizi e delle strutture ricettive si affaccia un nuovo problema collegato all’incertezza di oltre un anno e mezzo di crisi". Il dato è preoccupante: il buco sarebbe del 30% sul personale totale, sottolineano da Confcommercio. "Oltre un anno di crisi e chiusure indiscriminate, hanno gettato discredito su tutta una categoria, ora considerata a rischio e non più allettante per i lavoratori", incalza Vottero che aggiunge: "Lavorare per bar o ristoranti ha sempre rappresentato per gli studenti, in particolare fuori sede, un buon metodo per arrotondare e nello stesso tempo i ragazzi per noi erano una risorsa importante. Con la didattica a distanza tutto ciò è venuto meno". Vottero chiede un cambio di passo: "Bisogna trovare una soluzione per far sì che chi oggi è in cassa integrazione o si sostiene con la Naspi torni a cercare lavoro, per rivitalizzare il mercato e creare nuove opportunità di impiego. E va abbassato il costo del lavoro". Sulla stessa lunghezza d’onda anche Celso De Scrilli, numero uno di Federalberghi: "Iniziano a fare capolino i primi turisti e dopo mesi di chiusura, si tratta di un bel segnale. Tuttavia con il perdurare di queste politiche assistenzialistiche è praticamente impossibile trovare personale. È necessario permettere alle aziende di poter rientrare sul mercato contando su personale capace e competente". Anche il direttore di Confesercenti, Loreno Rossi è allarmato: "C’è parecchia preoccupazione, perché a fronte di una ripartenza confortante si fa grande fatica e la carenza di manodopera sta diventando grosso problema. I sussidi spingono molte persone a dire di no; oppure c’è il fenomeno della richiesta di essere pagati in maniera non regolare, per non rinunciare ad aiuti. Bisogna intervenire".

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