Covid Bologna, tamponi in aeroporto per chi arriva dai Paesi a rischio

Petropulacos (Regione): "Test dalla prossima settimana, saranno assunti venti infermieri". Oggi sopralluogo al Marconi

Sanitari impegnati in una fase di esecuzione del tampone (foto d'archivio)

Sanitari impegnati in una fase di esecuzione del tampone (foto d'archivio)

Bologna, 14 agosto 2020 - Riuscire a fare i tamponi a tutte le persone che rientrano da Croazia, Grecia, Malta e Spagna in 48 ore. È la sfida della Regione e per centrare l’obiettivo il nodo è l’aeroporto. «Al Marconi arrivano 1.300 viaggiatori ogni giorno, quindi stiamo correndo per riuscire a organizzare un presidio nello scalo dove fare i tamponi, naturalmente senza creare file. Ci lavoriamo da tempo – precisa Licia Petropulacos, direttrice generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione – e poche ore fa c’è stato un incontro tra noi, l’Azienda Usl di Bologna e il responsabile Usmaf (Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera) dell’aeroporto. Ci auguriamo che nel giro di alcuni giorni sarà possibile avviare quest’attività, tenendo conto di tutte le necessità di sicurezza dello scalo. Domani (oggi, ndr) ci sarà un nuovo sopralluogo». 

Due i punti fondamentali: l’area da adattare per svolgere l’esame e le forze da mettere in campo. «Il luogo è ancora da definire – prosegue Petropulacos – e tra le ipotesi c’è anche quella di una tensostruttura climatizzata. L’altro aspetto è il personale, l’Ausl dovrà assumere almeno venti infermieri: a turno dovranno essere presenti quando atterranno i voli». In questa fase si faranno tamponi tradizionali, ma visto che nell’ordinanza ministeriale si parla anche della possibilità di test rapidi, la situazione potrebbe cambiare. 

«Stiamo valutando anche i test dalla saliva, ma prima dobbiamo capire la loro attendibilità», osserva la direttrice. La Regione chiarisce anche che cosa devono fare i cittadini che rientrano da quei quattro Paesi: comunicare immediatamente il proprio ingresso al Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl competente per territorio, oppure utilizzare l’apposita piattaforma online che ieri è stata già usata da una trentina di utenti. Un form online con cui si specifiano i motivi del rientro e il Paese dal quale si rientra per essere contattati dall’Ausl per avere data e luogo per effettuare il tampone. L’esito sarà comunicato, entro 24 ore dall’effettuazione, dal Dipartimento di sanità pubblica e disponibile nel proprio fascicolo sanitario elettronico. In caso di test positivo scatterà la quarantena, se negativo non sarà prevista.

Intanto, Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute, conferma che per per chi rientra in Emilia-Romagna da Croazia, Grecia, Malta e Spagna non ci sarà quarantena nel tempo di attesa per il tampone e nemmeno per l’attesa dell’esito. «È la formalizzazione di quanto abbiamo convenuto con il ministero – spiega Donini – che conferma la nostra corretta interpretazione dell’ordinanza del ministro. Deve essere chiaro, però, non bisogna cedere di un millimetro nel rispetto di tutte le norme di prevenzione, dal distanziamento, all’uso della mascherina, al lavaggio frequente delle mani». 

L’Ausl ha scelto la strada di un modulo elettronico per segnalare al Dipartimento di Sanità Pubblica il proprio ingresso nel territorio nazionale e, contestualmente, prenotare il tampone entro le 48 ore di arrivo. Le persone che faranno il loro ingresso in Italia da Bologna, provenienti da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, da ieri possono accedere a una nuova e specifica agenda dell’Ausl, online sul sito www.ausl.bologna.it e registrare i propri dati di arrivo, il Paese dal quale si rientra, la propria residenza o domicilio nell’ambito della Città Metropolitana. Nella stessa pagina potranno, inoltre, prenotare l’esecuzione del tampone naso-faringeo, entro le 48 ore dall’arrivo, in una delle sedi create appositamente dal Dipartimento di Sanità Pubblica. L’esito del tampone verrà comunicato entro massimo 48 ore. Qualora l’esito del tampone sia positivo, scatteranno le misure di prevenzione, diagnostiche, cliniche e assistenziali, appropriate ai singoli casi.

Dal primo luglio a mercoledì si sono registrati 266 casi positivi di rientro dall’estero sui 1.756 complessivi diagnosticati in Emilia-Romagna.  Nel bollettino di ieri, su 14 casi positivi registrati in provincia di Bologna, cinque sono Covid d’importazione, di cui due di ritorno dalla Romania, mentre gli altri tre erano stati in vacanza rispettivamente in Croazia, in Spagna e a Malta. Sul totale dei nuovi positivi, più della metà, otto casi, erano già in isolamento domiciliare al momento del tampone, e complessivamente sono dieci le persone riconducibili a focolai già noti. 

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