Covid Bologna: terapie intensive in affanno

Più di mille contagi e 15 vittime. Aumentano i ricoveri negli ospedali Bordon, dg dell’Ausl: "Tante infezioni tra bambini e ragazzi dai 6 ai 20 anni"

Covid a Bologna: aumentano i pazienti gravi in terapia intensiva

Covid a Bologna: aumentano i pazienti gravi in terapia intensiva

Bologna, 8 marzo 2021 - Lasciamo parlare i numeri: sono oltre mille i nuovi contagiati dal Covid nell’area metropolitana, per la precisione 916 nel territorio dell’Ausl e 129 nell’Imolese: totale 1.045 positivi. Superato, quindi, il record del giorno precedente che aveva toccato complessivamente quota 995. E si contano, purtroppo, altre quindici anziane vittime: sette donne e otto uomini.

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"Speriamo di essere vicino al picco – si augura Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl che nei giorni scorsi ha parlato di una situazione da Terza guerra mondiale –. Dobbiamo lavorare a testa bassa e stringere i denti. Abbiamo oltre 10mila malati a domicilio e l’Rt a 1,30. Comunque, sono ricoverate 1.051 persone (ieri erano 984, ndr ) e il saldo tra gli ingressi e le uscite è di 20 degenti in più rispetto a sabato. Adesso, però, gli accessi no Covid ai Pronto soccorso sono rari". Un segnale che ricorda il comportamento tenuto dalle persone durante il lockdown dello scorso anno.

Aumentano anche i pazienti gravi, ricoverati nelle terapie intensive: sono in tutto 84 e si registrano cinque ricoveri in più.

"Alcuni giorni fa alcuni pazienti sono stati trasferiti fuori dai nostri ospedali perché dovevamo dare una mano anche a Imola – prosegue Bordon – ma ora nelle sale operatorie del Maggiore sono stati ricavati 16 letti di terapia intensiva e nell’Ortopedia quattro stanze per la semintensiva". Quindi, la disponibilità è aumentata. "Tra il Maggiore e Bentivoglio, dove da martedì (domani, ndr) verrà sospeso anche il punto nascita e la struttura diventerà Covid Hospital, ora abbiamo 55 letti di terapia intensiva, di cui 50 occupati". Ci sono poi i letti di semintensiva. Infine, luci puntate sui nuovi positivi: "Registriamo tanti contagi tra i 6 e i 20 anni – osserva Bordon – ma in ospedale arrivano i loro genitori, non loro". L’età media dei positivi nel bollettino regionale è, infatti, di 41 anni.

Covid: riorganizzazione al Sant'Orsola

Sant’Orsola. Riorganizzazione anche al Policlinico, dove sabato è stato scoperto un focolaio nella Chirurgia generale trapianti e nella Nefrologia che ha portato alla sospensione temporanea dei trapianti di fegato e rene: quattro i pazienti posiviti asintomatici, trasferiti in un reparto Covid. "Domani (oggi, ndr) faremo un ulteriore approfondimento – assicura il direttore generale Chiara Gibertoni – per valutare se riprendere l’attività: sembra, infatti, che due dei quattro pazienti fossero dei falsi positivi. E poche ore fa abbiamo attivato altri 6 posti di terapia subintensiva. Sono giorni di grande preoccupazione, sebbene il personale stia facendo i miracoli. Volevamo alleggerire l’attività del polo cardio-toraco-vascolare, ma abbiamo avuto urgenze cardiovascolari e non siamo riusciti a spostare gli operatori sanitari sui letti Covid. Speriamo di vedere verso fine settimana la fine dell’incremento per bilanciare gli ingressi con le uscite". Il Sant’Orsola è arrivato a 230 letti di degenza ordinaria e 80 nell’area critica.

Covid: come si attrezza il Rizzoli

Rizzoli. Anche l’Istituto ortopedico è coinvolto nell’adeguamento degli ospedali. "Supportiamo la terapia intensiva del Maggiore – spiega Anselmo Campagna, direttore generale Ior – e sabato abbiamo ricevuto un paziente, ora ne attendiamo un altro e due da domani. Per dare questa ospitalità, è stata trasformata la nostra recovery room di 4 posti, ossia l’area per l’osservazione post operatoria dove gestiamo i nostri pazienti operati che richiedono l’accesso alla terapia intensiva. Anche noi rimoduliamo l’offerta in seguito alla richiesta della sospensione dell’attività di ricovero procrastinabile, come ci ha chiesto la Regione. Inoltre – conclude Campagna – ci facciamo carico della maggior parte della traumatologia metropolitana, ricevendo trasferimenti dal Maggiore e dal Sant’Orsola dai 4 ai 6 pazienti al giorno. Infine, sempre dal Maggiore, sono arrivati 10 pazienti dall’Ortopedia. In settimana partiranno le vaccinazioni per i disabili e gli operatori dei centri diurni". E da "oggi iniziamo alla Fiera le vaccinazioni per i docenti universitari – aggiunge Bordon –. Una sola dose per AstraZeneca? Ci atteniamo alle disposizioni".

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