Covid, “I vaccini non hanno aumentato le malattie al cuore”. Lo studio dell’Unibo

Lamberto Manzoli, ricercatore dell’Alma Mater, ha seguito per un anno e mezzo l’intera popolazione della provincia di Pescara

Lo studio ha seguito per 18 mesi la popolazione della provincia di Pescara (foto archivio)

Lo studio ha seguito per 18 mesi la popolazione della provincia di Pescara (foto archivio)

Bologna, 18 gennaio 2023 – Infarti, ictus, arresti cardiaci, miocarditi, pericarditi e trombosi venose profonde: nessuna patologia è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. E’ quanto rivela uno studio sui preparati anti-Covid pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli dell'Università di Bologna.

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La ricerca ha seguito per diciotto mesi l'intera popolazione della provincia di Pescara, raccogliendo i dati sanitari, e lo studio è al momento l'unico al mondo che ha seguito la popolazione per più di un anno. 

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Lo studio nel dettaglio

Sono stati raccolti i dati sanitari dei residenti ed è stata analizzata la frequenza di alcune malattie gravi come malattie cardiovascolari, embolie polmonari e trombosi. Al termine dell'indagine, nessuna delle patologie esaminate è risultata più frequente tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati. "I risultati che abbiamo ottenuto mostrano in modo netto che tra i vaccinati non c'è stato un aumento di rischio di malattie gravi", dice Manzoli. "Vi sono stati casi isolati negativi, ma il profilo di sicurezza dei vaccini utilizzati durante la pandemia è stato confermato: sarà ora importante continuare il follow-up su un periodo più lungo".

Primo studio al mondo oltre i 12 mesi

Lo studio, informa l’Unibo, "è al momento l'unico al mondo che ha potuto seguire la popolazione per più di un anno, prendendo in considerazione numerosi fattori tra cui l'età, il sesso e il rischio clinico dei partecipanti. I risultati ottenuti mostrano, in particolare, che sia i decessi registrati che l'insorgenza delle patologie prese in esame sono stati meno frequenti tra le persone vaccinate, indipendentemente dal sesso, dall'età e dal profilo di rischio clinico".

"Vaccinati più protetti dal Covid”

L'analisi ha anche confermato che le persone vaccinate che hanno contratto il Covid-19 sono più protette contro il coronavirus rispetto a chi è guarito dopo aver contratto la malattia ma non è vaccinato. Una maggiore incidenza delle patologie considerate è invece emersa tra chi non ha contratto il Covid-19 e ha solo una o due dosi di vaccino, rispetto a chi ha tre o più dosi.

"Questo dato controintuitivo è dovuto a un bias epidemiologico causato dalle restrizioni attuate durante l'emergenza", spiega Manzoli. "I dati raccolti mostrano che l'83,2% delle persone vaccinate che non ha contratto il Covid-19 ha ricevuto almeno tre dosi di vaccino: chi ha ricevuto solo una o due dosi non ha completato il ciclo vaccinale o perché è deceduta o perché è stata scoraggiata dall'insorgenza di una malattia". Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Vaccines con il titolo "Covid-19 Vaccination Did Not Increase the Risk of Potentially Related Serious Adverse Events: 18-Month Cohort Study in an Italian Province". L'indagine è stata coordinata da Lamberto Manzoli, professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Università di

Bologna. Hanno inoltre partecipato Maria Elena Flacco e Cecilia Acuti Martellucci dell'Università di Ferrara, insieme a Graziella Soldato, Giuseppe Di Martino, Roberto Carota, Marco De Benedictis, Graziano Di Marco, Giustino Parruti, Rossano Di Luzio e Antonio Caponetti della Asl di Pescara.

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